Una 17enne musulmana di origini bosniache si è innamorata e si è fidanzata con il suo vicino di casa, serbo cristiano.
Per punirla del gran torto, i suoi genitori, lo zio e la zia, le hanno rasato la testa. Succede non in un remoto villaggio della ex Jugoslavia ma a Besancon, nell’Est della Francia.
E i responsabili, accusati anche di violenza contro la minore, saranno giudicati da un tribunale di Strasburgo.
“Rasata e picchiata perché amava un cristiano. Profondamente scioccato da questo atto di tortura su questa ragazza di 17 anni”, ha denunciato su Twitter il ministro dell’Interno, Gerald Darmanin.
“Questa barbarie richiede la punizione più severa”, ha aggiunto. La polizia ha arrestato tutti i membri della famiglia coinvolti. Sono ora in libertà vigilata con il divieto di contattare la ragazza, che è stata posta sotto protezione. Non sanno dove si trovi. Saranno processati per “violenza su minori”.
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L’unica speranza è il dialogo costante, serrato dei popoli di varie religioni finalizzato alla
condivisione dei valori di amore e fratellanza universale che superano steccati e barriere.
Le Religioni tutte devono essere fonti di amore universale e devono concorrere al progresso spirituale della persona.