I sogni non si devono fermare mai. Nemmeno se si nasce in un territorio segnato da anni di guerre e soprusi. Ad insegnarlo è l’universitario modello Najeeb Arghistani, che in Italia sta portando le sue conoscenze e si sta specializzando nella sua professione.
Quattro anni fa, con un permesso di studio in tasca e una laurea in “Business administration” conseguita in India, Najeeb Arghistani, 26 anni, è partito alla volta della Sicilia, selezionato dall’Università di Messina tra 40 studenti in tutto il globo terrestre per una borsa di studio in “International Management”.
In Sicilia, Najeeb ha concluso il master con 110 e lode e adesso si sta specializzando in piattaforme digitali per il business, con collaborazioni in aziende votate all’e-commerce. “Non conoscevo Messina. Ma non ci ho pensato due volte – racconta al quotidiano Repubblica– In Italia ho avverato i miei sogni: il più importante, quello di continuare a vivere libero. Lo stesso non possono dire i miei fratelli. Uno di loro avrebbe dovuto laurearsi in questo semestre, adesso non può nemmeno richiedere al consolato un visto studio italiano”.
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Najeed, studente modello da Kabul alla Sicilia
Najeeb inoltre è l’unica risorsa finanziaria della famiglia. Ha due sorelle: una impiegata in banca, l’altra nel comparto amministrativo di un progetto umanitario in Afghanistan. Con l’arrivo dei talebani, sono state mandate entrambe a casa, con la direttiva di mantenere “un profilo basso”.
Dalla sua casa di studente, in centro a Messina, Najeeb ha continui contatti telefonici con loro. “Piangono e hanno paura. I miei fratelli vogliono solo continuare a studiare, mia madre è felice di sapermi lontano guardando il mio volto sullo smartphone“.
La famiglia di Najeeb è iscritta nella lista dell’ambasciata di Kabul per venire in Italia. “Aspetto una mail di conferma per il loro imbarco immediato. Io sono il loro garante in Italia – dice – ma ad oggi non sappiamo nulla”. Poi, si appella agli atenei italiani: “Aprite, anche a pagamento, dei programmi didattici per gli studenti afghani, garantendo loro il diritto allo studio. I giovani di Kabul hanno grandi sogni”.