Immaginate un corso dedicato alle tematiche di genere e ai diritti civili, una sorta di approfondimento della nostra legge Cirinnà. Lo avete fatto? Bene, da adesso in poi non sarà più necessario.
Nasce al Dipartimento di Giurisprudenza di Torino il primo corso universitario sui diritti LGBTQ+.
Il corso in diritto LGBT
All’ UniTosi sono da poco aperte le iscrizioni per il primo seminario italiano rivolto interamente alla policromatica comunità del diritto LGBT+.
Il corso si compone di 11 lezioni, che avranno inizio il prossimo 22 febbraio (esclusivamente online), rivolte ai futuri giuristi iscritti al corso di Laurea Magistrale a Ciclo unico in Giurisprudenza.
L’iniziativa ha riscosso un tale successo che gli organizzatori hanno deciso di aumentare i posti destinati agli incontri. Da 40 a 60 gli studenti che potranno partecipare ed intervenire attivamente, mentre chiunque fosse interessato potrà liberamente collegarsi e ascoltare.
Un forte ed importante segnale, indice che le nuove generazioni sono ben disposte ad approcciarsi alle tematiche in oggetto, abbracciandole senza giudizio alcuno.
I temi trattati
Le tematiche illustrate ed approfondite all’interno del seminario riguarderanno interamente l’entusiasmante mondo LGBT+. Dall’orientamento sessuale alla transessualità, dalle unioni civili alle varie teorie legate ai concetti di genere. Il tutto filtrato dall’oggettiva lente del diritto, capace di dare identità e dignità ad ogni aspetto. “L’idea del seminario nasce dalla constatazione che gli aspetti giuridici sono centrali nel dibattito sulle questioni dei diritti LGBTQ+” si legge sul sito UniTo News.
Gli esperti che curano il corso
Il corso è curato dal Professor Marco Pelissero, docente di Diritto penale, e dal Dottor Antonio Vercellone, assegnista di ricerca in diritto civile, due dei maggiori esperti delle tematiche oggetto di approfondimento.
Ma diversi saranno gli esperti, tra accademici, attivisti ed autorità, a disposizione dei giovani studenti, fornendo loro gli strumenti adeguati per potersi confrontare sui contesti rappresentati.
Tra i nomi di maggior rilievo, quello di Maya De Leo, docente del primo corso di Storia dell’omosessualità in un ateneo italiano, e quello di Gianmarco Negri, primo sindaco italiano transessuale.
Le premesse per far sì che l’iniziativa torinese possa essere d’ispirazione per tutti gli altri atenei italiani sembrano esserci tutte. Non minori quelle che potrebbero ispirare nuovi ed importanti scenari volti al progresso del Diritto LGBT+.