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Neolaureati rovinati dalla pandemia, diminuiscono stage e occupazione: “Dateci un futuro”


I neolaureati chiedono aiuto. Secondo le ultime indagini, tra Almalaurea e Istat, si evidenzia come la pandemia abbia avuto impatto soprattutto sui neolaureati, che ad un anno dalla laurea, hanno trovato difficoltà ad inserirsi nel mondo del lavoro. 

Rispetto alle precedenti rilevazioni, il tasso di occupazione in un solo anno è diminuito del (-4,9%) per i laureati di primo livello (laurea triennale). Mentre del (-3,6%) per quelli di secondo livello (laurea magistrale). Minore influenza è stata invece riscontrata negli occupati a 5 anni per i quali il Covid-19 non ha avuto impatti significativi.

Risultano ancora molto marcate le differenze di genere e territoriali. L’analisi riporta come gli uomini hanno il (+17,8%) di probabilità in più di essere occupati ad un anno dalla laurea rispetto alle donne e i residenti al Nord il (+30,8%) in più rispetto ai residenti al Sud


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Neolaureati rovinati dalla pandemia, diminuiscono stage e occupazione

Invece si segnala come nota positiva la crescita dello stipendio medio. Nel 2020 la retribuzione mensile netta a un anno dal titolo è, in media, pari a €1.270 per i laureati di primo livello. Invece €1.364 per i laureati di secondo livello. Ovvero rispettivamente (+5,4%) e (+6,4%) dalla rilevazione precedente.

A cinque anni dal conseguimento del titolo cresce a €1.469 per i laureati di primo livello e a €1.556 per quelli di secondo livello (+4,3%) e (+4,0%) rispetto al 2019.

Tuttavia, la crescita degli stipendi è il risultato delle maggiori retribuzioni percepite da coloro che sono entrati nel mercato del lavoro prima dell’avvio della pandemia e, viceversa, dei minori livelli retributivi di chi ha iniziato a lavorare dopo il suo scoppio. Confrontando i due campioni si evidenzia che, nel secondo, le retribuzioni sono in media inferiori del -6,3% per i laureati con laurea triennale. Mentre del -4,7% per quelli con laurea magistrale.


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A proposito dell'autore

Mi chiamo Morana Alessandro, classe 2000, palermitano. “non aver paura di sbagliare un calcio di rigore. Non è mica da questi particolari che si giudica un giocatore”