Brutte notizie per i tanti abbonati a Netflix: si salvano solo coloro che abbiano il piano Base. Se hai l’abbonamento a Netflix più economico sul mercato italiano a 7,99 euro al mese non devi preoccuparti. Al contrario, se sei tra coloro che hanno un account Netflix condiviso come permettono i piani Standard e Premium. Sappi che potrebbero essere in arrivo dei cambiamenti. A differenza di quanto comunicato in vista dell’aumento dei prezzi di Netflix da giugno 2019, questa volta non si tratta del costo di Netflix a essere sul piatto della bilancia.
Il problema, però, riguarda ancora una volta gli abbonamenti Standard e Premium, vale a dire quelli che consentono di avere su Netflix password condivise. Perchè l’account Netflix condiviso potrebbe diventare a breve un ricordo? Semplicemente perchè non è sostenibile, ma andiamo con calma.
Stop alle password condivise? Più o meno
Come riportato da The Streamable: Alcuni abbonati Netflix hanno ricevuto un messaggio di avviso sul fatto che non convivono nella stessa abitazione del titolare dell’account:
“Se non vivi con il proprietario di questo account, hai bisogno del tuo account per continuare a guardare i contenuti“.
Agli utenti viene quindi richiesto di verificare l’account con una e-mail o un codice di verifica testuale, oppure di registrare un nuovo account Netflix.
L’avviso chiede di verificare l’account tramite email o SMS:
La misura è chiaramente blanda, perché con ogni probabilità la condivisione delle password avviene tra amici che hanno la possibilità di condividere anche un messaggio whatsapp del tipo:
“mi mandi il codice che ti sta per arrivare?“.
Al tempo stesso questa modalità affonda tutti quei servizi online che consentono di condividere le password tramite servizi terzi: chi sta lucrando sulla condivisione, insomma, sarà presto messo in fuorigioco.
Netflix muoverà le proprie pedine timidamente perché inibire improvvisamente le password condivise potrebbe rivelare sorprese altrettanto improvvise:
Meglio qualche margine di tolleranza, forse, ma al tempo stesso era chiaramente necessario iniziare ad inibire tutti quei servizi che sulle condivisioni di codici e abbonamenti hanno costruito un vero e proprio business parassita e parallelo. Il primo passo sta per essere smosso e con ogni probabilità sulla stessa scia si avvieranno presto nomi quali Disney+ o DAZN che vivono del medesimo modello di offerta.
Il co-CEO dell’azienda tempo fa dichiarò: “La condivisione della password è un fenomeno con cui dobbiamo convivere. Ci sono molti casi legittimi in cui possa accadere, può essere condivisa fra conviventi, in famiglia, con i propri figli che vivono fuori casa, non c’è una linea di demarcazione troppo netta, ma siamo soddisfatti del nostro lavoro fatto fino a qui.”
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