Le migliori 25 serie tv su Netflix, dai classici della commedia a perle drammatiche poco conosciute, ecco i consigli per la vostra prossima maratona televisiva
Anche se siamo stati tutti sopraffatti dall’offerta della TV in streaming, alla fine abbiamo rinunciato e ci siamo rassegnati a guardare qualcosa che avevamo già visto. Ma questa selezione delle migliori serie su Netflix è qui per restringere il campo e aiutarvi a capire esattamente quali sono i prossimi titoli da vedere.
L’altra Grace (2017)
Se non sapete come occupare il tempo tra una stagione e l’altra di The Handmaid’s Tale di Hulu, valutate un altro adattamento televisivo dell’opera di Margaret Atwood. Basato sull’omonimo romanzo del 1996 di Atwood, L’altra Grace vede protagonista Sarah Gadon nel ruolo di Grace Marks, incarcerata con l’accusa di omicidio. Lo psichiatra Simon Jordan (Edward Holcroft) è incaricato di valutare se la donna debba essere scarcerata per infermità mentale, così Grace gli racconta tutta la storia della sua vita e il delitto… o forse no?
Aunty Donna’s Big Ol’ House Of Fun (2020)
Il trio comico australiano composto da Mark Bonnano, Broden Kelly e Zachary Ruane interpretava Aunty Donna dai primi anni 2010 quando, con l’aiuto di Ed Helms, un fan poi diventato produttore esecutivo, hanno trasformato lo show in una serie per Netflix nel 2020. Oltre a Helms nel ruolo di sé stesso/«Egg Helms», la serie prevede la partecipazione straordinaria di Jack Quaid, Antony Starr di The Boys, Kristen Schaal e (aspetto forse più memorabile) Tawny Newsome nel ruolo della regina d’Inghilterra.
BoJack Horseman (2014)
Negli anni ’90, il protagonista BoJack (voce di Will Arnett) è stato la star di una sitcom familiare di grande successo intitolata Horsin’ Around. Negli anni 2010, è un attore finito che stenta a tenersi stretto la carriera. Nel tentativo di tornare sulla cresta dell’onda, assume come ghostwriter Diane Nguyen (Alison Brie) per scrivere la propria autobiografia, trascinandola nel suo mondo di droghe e depressione. È davvero uno spasso! Merita una menzione speciale Paul F. Tompkins nel ruolo di Mr. Peanutbutter, un Labrador Retriever ex rivale di BoJack nella sitcom e ora suo amico-nemico.
Breaking Bad (2008)
Walter White (Bryan Cranston) fa già fatica a tirare avanti come insegnante di chimica in un liceo di Albuquerque quando riceve una diagnosi devastante: cancro ai polmoni al terzo stadio. Deciso a lasciare una cospicua eredità alla moglie incinta e al figlio adolescente, Walter si mette in società con Jesse Pinkman (Aaron Paul), uno dei suoi ex studenti meno brillanti, per entrare nel business della metanfetamina. Nel 2015 è uscito Better Call Saul, uno spin-off prequel incentrato sull’avvocato di Jesse e Walter (Bob Odenkirk), mentre nel 2019 Breaking Bad ha ispirato anche il film originale Netflix El Camino.
L’amore e la vita – Call The Midwife (2012)
La vita può essere dura alla fine degli anni ’50 a Poplar, un quartiere svantaggiato nell’East End di Londra. Ma benché i residenti in difficoltà siano costretti sopportare privazioni di ogni tipo (padroni di casa spregiudicati, precariato, manifesto razzismo verso i nuovi immigrati di colore), un beneficio su cui possono contare è l’eccellente assistenza sanitaria. In collaborazione con il Servizio Sanitario Nazionale del Regno Unito, un ordine di suore anglicane, coadiuvate da varie infermiere-ostetriche laiche, fornisce assistenza prenatale e post-parto alle famiglie di Poplar; nel corso delle sue oltre dieci stagioni (finora!), la serie si è anche spostata in avanti nel tempo per mostrare i personaggi alle prese con le malformazioni agli arti causate dal Talidomide, un’epidemia di difterite e l’introduzione della pillola. A narrare la storia è nientemeno che un’eminenza come Vanessa Redgrave. L’attenzione ai dettagli per il design dell’epoca, la sobrietà dell’interpretazione e la rappresentazione ponderata di questioni complesse ne fanno una delle migliori serie su Netflix.
Deadwind (2018)
A dominare il panorama del noir scandinavo è spesso la Danimarca, ed è per questo che potrebbe esservi sfuggito questo dramma poliziesco finlandese. Sofia Karppi (Pihla Viitala) è una detective della omicidi di Helsinki; quando la incontriamo nella prima stagione, si sta ancora riprendendo dalla scioccante morte del marito in un incidente d’auto e sta lottando per prendersi cura del figlio che hanno avuto insieme e della figliastra. La sfida si fa ancora più ardua quando le viene assegnata una nuova collega, Sakari Nurmi (Lauri Tilkanen), che non ha esperienza nei casi di omicidio.
Dear White People (2017)
Nel 2014, il regista-sceneggiatore Justin Simien ha avuto successo nel circuito indie con il lungometraggio Dear White People, che seguiva gli studenti di colore in un college della Ivy League prevalentemente bianco; nel 2017 ha ripreso la storia, adattando la propria opera in una serie che è diventata una delle migliori commedie drammatiche disponibili su Netflix. Logan Browning interpreta Samantha White, che trasmette dure verità ai suoi compagni di classe attraverso il programma radiofonico universitario da cui la serie prende il nome; Brandon P. Bell riprende il ruolo del tipico americano Troy Fairbanks che rivestiva nel film; mentre Giancarlo Esposito fa da narratore per le prime tre stagioni (su quattro).
Derry Girls (2018)
Il conflitto nordirlandese come l’hanno vissuto gli abitanti di Derry, nell’Irlanda del Nord, è lo sfondo di questa sitcom ambientata a metà degli anni ’90. Prima di tutto, però, la serie parla di quattro ragazze adolescenti (e di un ragazzo inglese iscritto per errore alla loro scuola per sole ragazze) che compiono le tipiche marachelle da teenager: cercano di raccogliere i soldi per una gita scolastica a Parigi, lottano contro la censura del giornale scolastico e sgattaiolano fuori città per vedere una boy band.
Documentary Now! (2015)
Gli ex protagonisti del Saturday Night Live Fred Armisen, Bill Hader, Seth Meyers e il regista Rhys Thomas hanno realizzato questa serie antologica, in cui ogni episodio è la parodia specifica e scrupolosa di un vero documentario degno di nota, se non addirittura di premio Oscar. Al momento in cui scriviamo, su Netflix sono disponibili le prime tre stagioni (su quattro), che comprendono parodie di The Kid Stays In The Picture, La sottile linea blu, Nanuk l’esquimesee, cosa rara, la docu-serie Netflix Wild Wild Country; e non ci si può proprio definire fan del musical se non si è visto «Co-op», l’interpretazione di Original Cast Album: Company che ne fa la serie. Tra le guest star delle tre stagioni disponibili figurano Cate Blanchett, Owen Wilson, Renée Elise Goldsberry e Maya Rudolph, mentre a introdurre ogni singolo episodio compare nientemeno che Helen Mirren.
Friday Night Lights (2008)
Nella piccola (e fittizia) cittadina di Dillon (Texas) non succede granché, ma c’è un’ossessione che accomuna tutti i residenti: il football dei Dillon Panthers. Liberamente ispirata all’omonimo saggio di H.G. «Buzz» Bissinger, la serie è incentrata sul coach Eric Taylor (Kyle Chandler), il nuovo allenatore della Dillon High School. Le aspettative sulle sue prestazioni sono già stratosferiche, ma la pressione su di lui non fa che crescere dopo che una catastrofe colpisce il suo quarterback, Jason Street (Scott Porter), nel primo episodio. La serie, di grande successo, vede anche la partecipazione di Connie Britton nell’apprezzato ruolo di Tami, la moglie del coach estremamente paziente e dall’acconciatura impeccabile; le stagioni successive vantano anche la futura star di Creed, Michael B. Jordan.
Girlfriends (2000)
Girlfriends (creata da Mara Brock Akil, la premiata produttrice di Moesha), una delle serie che oltre a far conoscere il network televisivo UPN è riuscita a sopravvivere all’era della rete The CW, è incentrata su quattro amiche di Los Angeles. L’avvocata Joan (Tracee Ellis Ross) è il fulcro cui tutti gli altri personaggi sono collegati. Toni (Jill Marie Jones) è un’agente immobiliare amica di Joan fin dal liceo; Lynn (Persia White) divideva la stanza con Toni e Joan alla UCLA e, nonostante le cinque lauree, ha faticato a concentrarsi su una carriera; mentre Maya (Golden Brooks) parte come assistente di Joan. Se non avete mai guardato la serie, o non l’avete mai rivista dopo il finale di serie del 2008, fatevi sotto: vi aspettano otto grandi stagioni di una delle migliori serie comiche su Netflix.
I Think You Should Leave With Tim Robinson (2019)
Protagonista/sceneggiatore del Saturday Night Live. Protagonista/co-autore di Detroiters. Protagonista/sceneggiatore di Netflix Presents: The Characters. Tutto il lavoro davvero superlativo di Tim Robinson nel campo della commedia ci ha portato a questo: uno degli show di sketch più convintamente squinternati degli ultimi tempi, nonché una delle migliori serie comiche disponibili su Netflix. Ogni episodio dura meno di mezz’ora, quindi non impiegherete molto a scoprire l’origine di meme come «We’re all trying to find the guy who did this» e «I don’t even want to be around anymore».
Jane The Virgin (2014)
A Jane Villanueva (Gina Rodriguez, attualmente protagonista di una nuova sitcom, Not Dead Yet della ABC) la nonna Alba (Ivonne Coll), che ha contribuito a crescerla, ha sempre insegnato che niente era più importante della sua verginità – e dato che proprio la madre di Jane, Xiomara (Andrea Navedo), era rimasta inaspettatamente incinta di Jane da adolescente, la lezione ha fatto centro. Ecco perché è uno shock per amici e parenti di Jane quando anche lei resta inaspettatamente incinta – non a causa di un rapporto sessuale prematrimoniale, però, bensì per un errore ginecologico che la fa entrare nella vita straordinaria del ricchissimo erede di un hotel (Justin Baldoni), per inciso una sua ex cotta. (Curiosità: a interpretare la giovane Jane è la futura protagonista di Mercoledì Jenna Ortega!)
Key & Peele (2012)
Questo show di sketch (che prende in giro con altrettanta precisione situazioni classiche di disagio sociale e violenza razzista) ha contribuito a portare i suoi protagonisti, Keegan-Michael Key e Jordan Peele, a vette di successo mai raggiunte prima, tra cui un Peabody Award nel 2014 e un Emmy per la migliore serie di sketch di varietà nel 2016. Non è solo una delle migliori serie comiche su Netflix, ma una delle migliori commedie dell’ultimo decennio, punto. (Le voci dei due protagonisti si possono sentire su Netflix anche nel film di animazione soprannaturale del 2022 Wendell & Wild)
Lady Dynamite (2016)
Nel suo numero di varietà, l’attrice e cabarettista Maria Bamford parla con grande trasparenza del proprio percorso di salute mentale, e tale franchezza si estende a questa sitcom surreale e semi-autobiografica, realizzata da Pam Brady (South Park) e Mitchell Hurwitz (Arrested Development). Bamford interpreta «Maria Bamford», appena tornata a casa a Los Angeles dopo sei mesi di ricovero per curare un disturbo bipolare. Il cast di comprimari comprende Mary Kay Place nel ruolo della madre di Maria; Fred Melamed nel ruolo di Bruce, il manager di Maria; Bridget Everett (Somebody Somewhere) nel ruolo di Dagmar, l’amica di Maria; e Ólafur Darri Ólafsson (Entrapped) nel ruolo del suo fidanzato.
L’amore è cieco (2020)
Per andar bene, il franchise di The Bachelor va bene… ma tra 27 stagioni di The Bachelor e 19 di The Bachelorette (per non parlare di Bachelor In Paradise, Bachelor Pad e The Bachelor Presents: Listen To Your Heart) potreste averne abbastanza. Se è così, è ora di dare il benvenuto alla serie di dating show del re del caos Chris Coelen! L’amore è cieco sfida single coraggiosi a tentare di uscire con partner che non possono vedere: sul set, donne e uomini sono tenuti separati e comunicano solo in capsule collegate da un pannello opaco. Se riescono a stabilire un legame tale da indurre uno dei due a fare la proposta di matrimonio, possono (finalmente) vedersi; dopodiché, vivono insieme per un po’ pianificando le nozze; e solo all’altare dichiarano entrambi se si sposano davvero a tutti gli effetti. Oltre alle tre stagioni statunitensi, la serie ha dato vita a una versione brasiliana e giapponese. Non vi basta? Coelen ha anche creato L’ultimatum: o mi sposi o te ne vai, in cui le coppie che non sanno se sposarsi risolvono la cosa uscendo con altre persone per un po’. Su Netflix sono inoltre disponibili alcune stagioni del reality di Coelen Matrimonio a prima vista, che è esattamente ciò che promette il titolo. E a partire da febbraio 2023, la sua serie di titoli comprende Perfect Match, un dating show che permette agli ex concorrenti di vari reality show di Netflix di provare a trovare l’amore tra di loro: sicuramente uno dei migliori reality show di Netflix di quest’anno.
Mindhunter (2017)
A fornire l’ispirazione per questa serie non originale, creata dal drammaturgo Joe Penhall e di cui David Fincher è produttore esecutivo e spesso regista, è il saggio del 1995 Mindhunter: Inside The FBI’s Elite Serial Crime Unit. Gli agenti dell’FBI Holden Ford (Jonathan Groff) e Bill Tench (Holt McCallany) collaborano con la psicologa Wendy Carr (Anna Torv) per aprire la strada al Dipartimento di scienze del comportamento dell’agenzia governativa. Nell’ambito del loro lavoro, visitano i penitenziari per intervistare alcuni dei serial killer che vi si trovavano all’epoca, in particolare Ed Kemper (Cameron Britton), David Berkowitz, alias il Figlio di Sam (Oliver Cooper), e Charles Manson (Damon Herriman). Sebbene ne siano state realizzate solo due stagioni, gli appassionati di true crime la definiranno una delle migliori serie thriller su Netflix.
Mo (2022)
Per realizzare Mo, il comico Mo Amer è tornato a collaborare con Ramy Youssef, protagonista e autore di Ramy, in cui Amer interpreta suo cugino. In questa commedia drammatica semi-autobiografica, Amer interpreta Mohammed «Mo» Najjar, un rifugiato palestinese che chiede asilo politico al fine di ottenere la cittadinanza statunitense e tira avanti a Houston, in Texas. Come Ramy, anche Mo arriva dall’amata casa di produzione indipendente A24.
La casa di carta (2017)
Se amate la trama meticolosa e il tempismo perfetto dei film di rapina, ma vorreste saperne di più sull’effettiva pianificazione del colpo, questa serie, tra le migliori produzioni crime su Netflix, fa per voi. Il Professore (Álvaro Morte) riunisce una banda di ladri, tutti accuratamente selezionati per le loro specifiche abilità, e passa mesi ad addestrarli per compiere un’impresa titanica: barricarsi nella Zecca di Stato spagnola e stampare i soldi da rubare. Ma neanche una mente brillante come quella del professore può prevedere tutto quello che potrebbe andare storto. La serie, uno dei maggiori successi globali in assoluto di Netflix, è stata seguita da un remake coreano nel 2022, mentre nel 2023 è previsto un prequel, Berlino.
Non ho mai… (2020)
Devi (Maitreyi Ramakrishnan) è al primo anno di liceo quando suo padre Mohan (Sendhil Ramamurthy) muore di colpo; poco dopo, ha un improvviso attacco di paralisi e trascorre il resto dell’anno scolastico su una sedia a rotelle. Determinata a cambiare la propria immagine al secondo anno, Devi si propone di perdere la verginità, preferibilmente con Paxton Hall-Yoshida (Darren Barnett), il ragazzo più sexy della scuola. Poorna Jagannathan brilla nel ruolo di Nalini, la madre amorevole ma spesso esasperata di Devi.
Giorno per giorno (2017)
A metà degli anni ’70, la leggenda delle sitcom Norman Lear creò Giorno per giorno, una serie televisiva su una madre divorziata alle prese con le figlie adolescenti e un amministratore di condominio invadente. Alla fine degli anni 2010, Lear si è impegnato nuovamente a rivisitare la storia adattandola all’attualità. Ora i co-autori Gloria Calderón Kellett e Mike Royce hanno immaginato nel ruolo di madre single Penelope (Justina Machado), un’infermiera e veterana dell’esercito cubano-americana, che si prende cura dei figli adolescenti Elena (Isabella Gomez) e Alex (Marcel Ruiz) con l’aiuto dell’esuberante madre Lydia (Rita Moreno). Schneider (Todd Grinnell), il proprietario del palazzo, è il personaggio più vicino al titolo della serie, in quanto tossicodipendente in fase di recupero. La franchezza con cui vengono affrontati temi come la sessualità di Elena e i problemi che Penelope si trascina dal servizio militare ne fanno senza dubbio una delle migliori serie di Netflix.
Seinfeld (1989)
Il comico Jerry (Jerry Seinfeld) vive nell’Upper West Side di Manhattan, sopporta le imprevedibili buffonate del suo vicino di casa Kramer (Michael Richards) e condivide ogni minimo dettaglio della sua vita con George (Jason Alexander), il suo migliore amico del liceo, ed Elaine (Julia Louis-Dreyfus), l’ex fidanzata straordinariamente affabile. È una serie che parla di abitudini di corteggiamento, prelibatezze newyorkesi e tecniche di sopravvivenza al lavoro in ufficio… soprattutto, però, non parla di nulla.
Treason (2022)
Dopo che Sir Martin Angelis (Ciarán Hinds), il capo dell’MI6, viene avvelenato, il suo giovane vice Adam Lawrence (Charlie Cox) viene incaricato di sostituirlo, in una delle migliori serie thriller su Netflix. All’inizio, Adam e la sua famiglia sono entusiasti per l’ottima promozione. Ben presto, però, Adam scopre di essere stato manovrato da Kara Yusova (Olga Kurylenko), una spia russa che Adam conosceva bene dai tempi in cui lavorava sul campo. L’autore Matt Charman non è nuovo al mondo dello spionaggio: è stato infatti candidato all’Oscar per la sceneggiatura di Il ponte delle spie.
When They See Us (2019)
Nel 1989, una jogger venne violentata a New York, in Central Park. Furono arrestati quasi subito cinque giovani afroamericani e ispanici sulla base di una falsa accusa. Tutti hanno scontato una pena in prigione. Finché, nel 2001, un uomo che si trovava in carcere per altri crimini non confessò l’aggressione della jogger e i cosiddetti Central Park Five furono scagionati. Questo acclamato docu-drama racconta la loro storia ed è accompagnato da uno speciale a sé stante in cui Oprah Winfrey intervista i «Cinque Scagionati».
You (2018)
Basata sulla serie di libri di Caroline Kepnes, la serie è incentrata su Joe (Penn Badgley, noto per il suo ruolo in Gossip Girl) e sulle numerose donne oggetto del suo desiderio. L’espediente narrativo di adottare il punto di vista completamente distorto di Joe fa sì che i tropi presentati storicamente in chiave romantica nella cultura pop si rivelino per quello che sono: morbosamente ossessivi e spesso criminosi. Per un motivo o per l’altro, è anche una delle commedie più nere della storia della televisione. La prima parte della quarta stagione esce a febbraio e trasferisce Joe in Inghilterra, dove perseguiterà un cast di personaggi femminili completamente nuovo.