Nell’ultimo periodo abbiamo tanto sentito parlare di Didattica Mista, che secondo quanto previsto dal Decreto Rettorale indica la volontà dell’ateneo di voler rientrare prioritariamente in presenza.
Il nuovo anno accademico è alle porte e con questo, si registra una forte volontà degli studenti a voler ritornare negli spazi che purtroppo la situazione emergenziale ha sottratto per ormai troppo tempo.
La ripresa delle lezioni in presenza e la possibilità di tornare nelle sedi universitarie aveva acceso delle speranze.
Purtroppo però alcuni corsi di laurea si stanno ritrovando in uno stato di abbandono che non garantisce le condizioni per un ritorno in sicurezza.
Didattica mista o DAD?
Sembra il solito dubbio amletico, ma la situazione che dovranno affrontare gli studenti di diversi corsi di laurea è paradossale.
In una situazione abbastanza precaria, tra quelle che sono le indicazioni del Magnifico Rettore e lo scarso dialogo con i coordinatori, si sviluppa negli stessi ragazzi che con fermezza si erano mobilitati cercando casa e le condizioni per un rientro in sicurezza ai locali universitari una sensazione di abbandono e di insicurezza.
In questo clima l’associazione Intesa Universitaria, che da oltre 20 anni opera all’interno dell’ateneo palermitano, ha deciso di scendere nuovamente in gioco a tutela della popolazione studentesca.
Cosa si sta facendo per le lezioni in presenza?
Oggi è giunta notizia durante il Consiglio del Corso di Giurisprudenza, che le lezioni a causa degli ingenti numeri dovranno tenersi esclusivamente in DAD.
Misura che sta stretta ai rappresentanti degli studenti, che si mostrano fermamente contrari a questa decisione.
Attraverso i propri canali social, l’associazione Intesa Giurisprudenza ha lanciato un messaggio ai colleghi in cui manifesta la propria indignazione di fronte a delle scelte non condivisibili dalla comunità studentesca.
Viene così tradita la fiducia che lo studente ha nuovamente riposto nell’Ateneo, dopo la beffa rimediata lo scorso anno.
E’ bene ricordare infatti che lo scorso A.A. si è presentata una situazione analoga in diversi corsi di studio.
E ancora oggi lo studente non viene tutelato, passano in secondo piano gli sforzi dei genitori che si premurano di trovare una stanza che purtroppo non potrà essere utilizzata, con un conseguente esborso economico vano.
Così Lorenzo Giammanco, consigliere del Corso di Studi di Giurisprudenza dell’associazione Intesa Giurisprudenza, esprime la sua indignazione.
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Ma non finisce qui!
Tra i corsi di laurea che hanno riscontrato problemi nel rientro in presenza, figurano anche quelli dei dipartimenti di SPPEFF e Cultura e Società.
Ancora una volta i solleciti e gli appelli dei rappresentanti degli studenti non hanno trovato nella governance una risposta.
Durante le scorse sedute del Consiglio di Amministrazione, il consigliere Davide Cino dell’associazione Intesa Universitaria ha portato all’attenzione la questione.
Attraverso un intervento ha sottolineato infatti il problema, anche se ad oggi la sua richiesta non riceve risposta.
L’indignazione dei rappresentanti di Intesa Universitaria
“Credo fortemente nella rappresentanza studentesca e nella necessità di dar voce agli studenti negli organi di competenza” dice il consigliere Davide Cino.
“Ci stiamo avvicinando all’inizio delle lezioni e molti studenti chiedono spiegazioni tra le informazioni a tratti contradditorie che giungono.
Siamo scesi in campo con l’obiettivo di sostenere ancora una volta gli studenti, affinché non vengano fatte distinzioni e nessuno venga penalizzato.
Per questo, continuiamo a lavorare al fine di tracciare in tempi brevi delle linee guida che possano essere percorribili e più a misura di studente e che garantiscano maggiore sicurezza a tutta la popolazione accademica”.
Con questo intervento il consigliere Davide Cino rinnova la sua disponibilità a farsi carico assieme al gruppo di Intesa Universitaria delle istanze degli studenti.
“Dovrebbe essere il momento di tornare nei nostri campus universitari, dovrebbe essere il momento in cui l’ateneo sia felice di accogliere i propri studenti nelle aule, con le dovute precauzioni.
Tutto ciò ancora una volta non è possibile, Ancora una volta lo studente non è al centro della realtà Universitaria.”
Così invece il Consigliere di Amministrazione dell’ERSU Giorgio Gennusa, dell’associazione Intesa Universitaria, si unisce ai colleghi in questa partita a difesa dei diritti degli studenti.
Adele Pumilia, presidente dell’Associazione Intesa Universitaria, aggiunge:
“Non credo oggi sia possibile comunicare che “ LE LEZIONI DEL TUO CORSO DI STUDI NON POTRANNO ESSERE GARANTITE IN PRESENZA, MA CI SARÀ SOLO LA MODALITÀ ONLINE”.
Non è possibile perché l’Ateneo ha comunicato tempo fa la ripresa in presenza.
Di UNIPA fanno parte studenti provenienti da tutta la Sicilia e non solo, che hanno provveduto a prendere una stanza nella città universitaria, con sicuramente innumerevoli sforzi da parte delle famiglie.
E’ impensabile oggi dirgli che dovranno pagare a vuoto. Non è possibile perché ci si è fidati nuovamente.
Noi conosciamo la nostra università e con un po’ di organizzazione tra aule e spazi si può rientrare in sicurezza, anche attraverso delle turnazioni.
Perché noi rappresentanti siamo sempre lì, pronti a trovare soluzioni e invece ci troviamo dinanzi a continue problematiche?
Come faccio oggi, a non essere indignata?
Stiamo nuovamente mettendo in campo tutte le nostre forze, gli studenti vogliono tornare, è giusto riprendere.
Abbiamo scelto l’Università pubblica!”