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No Vax, partono i provvedimenti per gli operatori sanitari che hanno rifiutato il vaccino


Nella grande discussione sui vaccini e sugli schieramenti pro e contro, rimangono per forza di cose fuori gli operatori sanitari. Per loro la legge prevede l’obbligo vaccinale quale requisito per l’esercizio della professione. Si tratta di medici, infermieri, operatori delle varie professioni sanitarie e assistenti socio-sanitari. E sono già state avviate le prime procedure da parte delle aziende sanitarie di varie Regioni per la sospensione di coloro che hanno rifiutato di vaccinarsi contro il covid.

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I provvedimenti per chi non vuole vaccinarsi

Per questi operatori sanitari no vax, spiega il segretario del maggiore dei sindacati dei medici ospedalieri, l’Anaao-Assiomed, Carlo Palermo, “in prima istanza, la legge prevede che possano essere addetti allo svolgimento di altre mansioni non a contatto con i pazienti. Ma ciò solo ove possibile. In secondo luogo, l’operatore o il medico può essere messo in ferie forzose. In ultima istanza, si ricorre alla sospensione dalla professione senza il recepimento dello stipendio.

Non è però contemplata la possibilità di licenziamento e la norma ha comunque validità fino al 31 dicembre 2021“. Ad ogni modo sottolinea Palermo, “i medici non vaccinati, sul totale degli operatori sanitari sono una percentuale molto bassa: non più dello 0,2%. Parliamo di circa 200-300 medici sul territorio nazionale”. Tuttavia, avverte, la posizione del sindacato è “chiara e netta”: “I medici non possono non vaccinarsi poichè è inammissibile che i luoghi di cura come gli ospedali possano trasformarsi in luoghi di potenziale contagio epidemico per i cittadini“. Sulla stessa linea il presidente della Federazione nazionale degli Ordini dei medici (Fnomceo) Filippo Anelli, che ha oggi inviato una circolare a tutti gli ordini territoriali, dopo aver ricevuto chiarimenti sull’interpretazione della norma di legge da parte del ministero della Salute.

La Sicilia tra le regioni con più no vax tra i sanitari

Ad oggi, secondo le stime della struttura commissariale per l’emergenza Covid, l’esercito di operatori ‘no vax’ conterebbe oltre 45mila professionisti, dei quali però solo lo 0,2% – precisano i sindacati di categoria – è rappresentato da medici. Più precisamente, secondo il report settimanale della struttura Commissariale, sono 45.753, tra medici, infermieri e personale sanitario in generale, i professionisti della sanità non ancora vaccinati in Italia: si tratta del 2,36% della categoria.

Le Regioni con soggetti non vaccinati per questa categoria sul proprio territorio sono diverse. In testa Friuli Venezia Giulia (5.671 -11,91%) l’Emilia Romagna (14.390: il 7,87% rispetto al numero di operatori sanitari in tutta la Regione). Seguono Sicilia (9.214 – 6,52%) e Puglia (9.099 – 6,50%). Poi Piemonte (2.893 – 1,90%), Marche (1.181 – 2,58%), Umbria (928 – 3,02%) e Liguria (172 – 0,29%). Alti anche i numeri nella Provincia di Trento (2.205 – 11,03%).

Più di 9mila operatori sanitari non vaccinati in Sicilia

A due mesi dal decreto che ha introdotto l’obbligo di vaccino anti-Covid per medici e infermieri che operano in ospedali, cliniche e Rsa, le Asl hanno cominciato a comunicare le prime sospensioni per chi non ha adempiuto. Sono 45.753 in Sicilia quelli ancora in attesa di prima dose o unica: il 2,3% del totale dell’1,9 milione di professionisti della sanità. Gli Ordini professionali, gli ospedali e le Rsa hanno fornito e stanno ancora fornendo i nominativi di medici e infermieri delle diverse strutture sanitarie che si sono dichiarati contrari e hanno rifiutato la dose. In Sicilia, come riporta Nurse Times, sono 9.214 (6,5%) gli operatori sanitari non ancora vaccinati.

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A proposito dell'autore

Da 13 anni laureata in comunicazione e tecnica pubblicitaria. Dopo aver fatto diverse esperienze all’estero, ha deciso di fermarsi nella sua terra siciliana, collezionando anni di esperienza nel campo degli eventi e dell’organizzazione congressuale. Da pochissimo ha fondato una sua agenzia di eventi e comunicazione, la Mapi. E’ appassionata di moda, cinema e spettacolo. Ha un debole per le giuste cause e per i Mulini a vento. Il suo sogno? Coltivare e mantenere vivo l’entusiasmo per la vita e per ogni sua piccola forma e manifestazione. Da 13 anni sono laureata in comunicazione e tecnica pubblicitaria. Dopo aver fatto diverse esperienze all’estero, ho deciso di fermarmi nella mia terra siciliana, collezionando anni di esperienza nel campo degli eventi e dell’organizzazione congressuale. Da pochissimo ho fondato una mia agenzia di eventi e comunicazione, la Mapi. Sono appassionata di moda, cinema e spettacolo. Ho un debole per le giuste cause e per i mulini a vento. Il mio sogno? Coltivare e mantenere vivo l’entusiasmo per la vita e per ogni sua piccola forma e manifestazione.