C’è stata grande emozione oggi al padiglione 24 dell’Ospedale Civico di Palermo. Ce lo racconta Gigi Tramonte, medico di base siciliano e Segretario Regionale FIMMG Continuità Assistenziale Sicilia. La somministrazione delle prime dosi di vaccino era prevista pr le 11,30. Ma, ci racconta il dottor Gigi Tramonte, tutti quanti eravamo li già a partire delle 11.00, per espletare le formalità burocratiche del caso.
Il dottor Tramonte oggi rappresentava, tra gli operatori sanitari, la categoria dei medici territoriali, nella sua qualità di Segretario Regionale FIMMG Continuità Assistenziale Sicilia. “Quando mi è stato chiesto di prendere parte a questo momento simbolico, e di essere uno tra i primi a vaccinarsi in Sicilia, non nascondo che mi sono sentito molto onorato ed emozionato dalla cosa- ci spiega il dott. Tramonte- Oggi si sono vaccinati sono alcuni dei rappresentanti del mondo medico, per dare un segnale di speranza e di sicurezza rispetto ai vaccini anti-covid”.
Gigi Tramomonte ci ha raccontato che a vaccinarsi, insieme a lui, c’erano tanti rappresentanti del mondo degli operatori sanitari, dell’emergenza, dell’assistenza. Anche gli autisti del 118, gli anestesisti, gli oncologi, gli infermieri, i pediatri di base.
Un gesto simbolico che vuole significare: “Vaccinatevi, noi medici lo facciamo per primi perché vogliamo essere protetti per proteggervi”.
“L’emozione che mi ha accompagnato in questa giornata è stata davvero tanta- continua Tramonte- emozione per essere stato parte di un momento storico, in cui gli operatori della sanità ricevono le dosi di vaccino, per dare l’esempio a tutta la comunità e mostrare quanto sia giusto e inevitabile affidarci alla scienza e ai suoi grandissimi passi avanti nella lotta contro malattie terribili come il covid 19”
“L’emozione era tanta anche nel ricordo di tanti miei colleghi medici territoriali che, in prima linea in questa emergenza, hanno anche pagato con la vita il loro servizio ai pazienti”. Sono infatti 130 in tutta Italia i medici di base morti di covid dalla Pandemia a oggi. Un numero non indifferente.
Chiediamo al dott. Tramonte di spiegarci com’è andata la somministrazione, se è stata dolorosa, se ci sono state controindicazioni o effetti indesiderati: “La puntura vera e propria non l’ho nemmeno sentita. Gli operatori son stati bravissimi e non ho avuto alcun fastidio o dolore- ci dice Tramonte- adesso attendo il 18 gennaio per ricevere la seconda somministrazione del vaccino”.
Si perché i vaccini che sono stati fatti oggi sono quelli della Pfitzer, che prevedono una somministrazione in due step e l’immunità dal virus dopo un mese dalla seconda somministrazione.
“Gli altri vaccini, che dovrebbero essere disponibili nei prossimi mesi, saranno ad unica somministrazione e non necessiteranno di temperature così basse come questo ( sono necessari -80° per la conservazione delle dosi)- ci spiega Tramonte- speriamo che nei prossimi mesi arrivino sempre più dosi”.
Il dott. Tramonte ci racconta che oggi è stata davvero una grande giornata, carica di emozioni e di significati e ci dice che entro marzo, se non ci saranno intoppi, si dovrebbe concludere il primo step di somministrazioni agli operatori sanitari e agli operatori delle RSA.
“E’ una cosa davvero importante e che ci da speranza per il futuro aver iniziato le somministrazioni dei vaccini- ribadisce Tramonte– A chi dice che non si vaccinerà, mi sento di dire che sbaglia…dobbiamo abbracciare la scienza e i suoi progressi, per il bene nostro e di chi ci sta accanto”
Continua:“Li farei parlare con mio figlio di 8 anni che ieri, quando ha sentito che oggi sarei andato a vaccinarmi mi ha detto: papà voglio fare anche io il vaccino!”.
L’educazione alla salute del resto parte proprio dai più piccoli. E ci deve portare al rispetto del prossimo e di noi stessi.
E vaccinarsi è una scelta di rispetto di noi stessi e della comunità in cui viviamo e operiamo.
Siamo felici che oggi anche in Sicilia siano partite le vaccinazioni. E continueremo a seguire tramite Gigi Tramonte i vari passaggi di questo primo step di somministrazioni.
Con la speranza, oggi sempre più concreta, che presto tutti noi potremo vaccinarci e tornare a vivere le nostre vite. Con normalità. Ah, che bella parola…la normalità. E’ l’augurio che ci facciamo e che rivolgiamo a tutti voi.