Sette migranti che erano su un’imbarcazione diretta a Lampedusa sono morti. Il barcone con 280 persone a bordo, la maggior parte provenienti dal Bangladesh e dell’Egitto, è approdato in nottata sull’isola dopo essere stato soccorso dalle motovedette. “Ancora una tragedia, ancora una volta piangiamo vittime innocenti – dice il sindaco di Lampedusa e Linosa Totò Martello – qui continuiamo a fare la nostra parte tra mille difficolta’, nonostante il governo italiano e l’Europa sembrano avere dimenticato Lampedusa ed i lampedusani. Ma non possiamo andare avanti da soli ancora per molto”.
Tre cadaveri sono stati trovati sul barcone, dai militari della Guardia di finanza e della Capitaneria di porto, al momento del soccorso. Altri quattro migranti sono morti poco prima di arrivare sulla terraferma. Tutti sarebbero deceduti per ipotermia. Il barcone era stato avvistato a circa 24 miglia dalla costa di Lampedusa quando è scattato il soccorso. I sette sono tutti giovani bengalesi.
Indagini sull’ennesima tragedia del mare sono in corso da parte dei poliziotti della Questura di Agrigento presenti all’hotspot di contrada Imbriacola. Alcuni dei migranti, dopo un primo triage sanitario e gli accertamenti anti Covid direttamente al molo Favarolo, sono stati portati al Poliambulatorio dell’isola: le loro condizioni di salute non sono buone e, al momento, vengono sottoposti a visite ed accertamenti da parte dei medici della struttura sanitaria.
La Procura della Repubblica di Agrigento intanto ha aperto un’inchiesta, a carico di ignoti, sull’ennesima tragedia del mare. Per il procuratore capo Luigi Patronaggio e l’aggiunto Salvatore Vella si configura morte o lesioni come conseguenza di altro delitto legato al reato di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina. Sono, come sempre, in corso le indagini per identificare gli scafisti e gli organizzatori della traversata conclusasi, per sette giovani originari del Bangladesh morti assiderati, in tragedia.