Concorsi pubblici: Renato Brunetta, il ministro della Pubblica amministrazione, ha annunciato che il Cts ha dato parere favorevole all’avvio delle selezioni.
L’intenzione è di attuare un maxi piano di reclutamento che nel giro dei prossimi mesi porterà al reclutamento di circa 125 mila dipendenti pubblici. Come noto, il Covid ha rallentato le procedure dei concorsi pubblici: al momento, infatti, vi è una sospensione di tutte le prove eccetto quelle laddove;
“E’ prevista la partecipazione di un numero di candidati non superiore a trenta per ogni sessione o sede di prova. Previa adozione di protocolli adottati dal Dipartimento della funzione pubblica e validati dal Comitato tecnico scientifico”.
Regole stringenti che di fatto continuano a bloccare il reclutamento nel pubblico impiego. In quanto la maggior parte dei concorsi pubblici sono ormai sospesi da tempo in quanto non si riesce a rispettare le suddette indicazioni.
Ma la situazione sta per cambiare:
Come annunciato dal Ministro della Pubblica Amministrazione, Renato Brunetta, l’intenzione è di rivedere al più presto le regole per lo svolgimento dei concorsi pubblici così da sbloccare tutte le procedure.
125 mila assunzioni in programma nella pubblica amministrazione
C’è urgenza di sbloccare i concorsi pubblici e inserire nuove forze lavoro negli organici della Pubblica Amministrazione.
È questo l’obiettivo che si è dato il Ministro della Pubblica Amministrazione. Renato Brunetta, il quale ha annunciato che presto ci sarà un incontro a Palazzo Chigi con gli esperti del Comitato Tecnico Scientifico.
Con l’obiettivo di stabilire delle regole che consentano sì di svolgere in sicurezza i concorsi. Ma che allo stesso tempo non siano troppo restrittive per le amministrazioni. Novità ci dovrebbero essere già nel Decreto Covid che verrà approvato oggi e che entrerà in vigore dopo Pasqua.
In arrivo il nuovo protocollo che consentirà di fare le prove a distanza
Utilizzando gli strumenti del web. Il nuovo ministro è infatti al lavoro per accelerare sulle nuove regole riguardanti le selezioni dei concorsi del 2021. Norme che dovranno soprattutto evitare che i furbetti possano avvantaggiarsi dello svolgimento delle prove non in presenza.
Le indiscrezioni sui nuovi protocolli di sicurezza, riguardano i concorsi e maxi-concorsi che, ad oggi, risultano fermi e in attesa di nuove direttive dal ministero.
Tra questi, quelli del comparto istruzione sono destinatari di 90.000 posti, ma anche le selezioni di Roma Capitale e del ministero della Giustizia per migliaia di assunzioni sono ferme al palo.
Il protocollo che starebbe mettendo a punto il ministro della Funzione Pubblica. Riguarderebbe lo svolgimento delle prove online, passaggio fondamentale mediante il quale il governo Draghi punterebbe a sbloccare le assunzioni nella Pubblica amministrazione e nella scuola.
Il blocco dei concorsi pubblici rappresenta uno dei maggiori grattacapi del ministro, sulla ripresa dei concorsi pubblici in presenza a partire dal 15 febbraio con non più di 30 candidati per ogni sessione o sede di prova. Non fornisca l’adeguata velocità di ripresa delle assunzioni nella Pubblica amministrazione.
Proprio il ministero della PA ha fatto sapere che sono in arrivo le linee guida per organizzare e svolgere le prove dei concorsi pubblici a distanza. Una serie di regole indispensabili in questa fase di emergenza Covid per far ripartire la macchina dei concorsi e delle assunzioni nei settori pubblici.
Le nuove regole dovrebbero permettere, di rimuovere i paletti che inevitabilmente stanno rallentando l’organizzazione soprattutto dei concorsi con numeri elevati di posti a disposizione e di candidati iscritti.
Tuttavia per il ricorso massiccio alle procedure telematiche e a distanza spingono anche le molte amministrazioni che stanno registrando difficoltà e assenze di personale:
In questo caso, non dovrebbero registrarsi restrizioni e la ripresa dei concorsi pubblici dovrà avvenire necessariamente con modalità di svolgimento delle prove online.
Le assunzioni nella PA ferme nel 2021
Il ministero della Funzione pubblica ha fatto sapere che sono ripresi i concorsi pubblici inerenti a 400 bandi riguardanti le selezioni dei Comuni e degli altri enti pubblici, mentre il totale dei posti da destinare nel 2021 alle amministrazioni centrali e agli enti pubblici non economici ammonta a 4.536.
Il grosso dei posti da coprire dei concorsi è concentrato, tuttavia, nel comparto scuola e istruzione con circa 90.000 assunzioni da effettuare nel solo 2021:
Si tratta in parte di concorsi già avviati, ma per la maggior parte delle assunzioni si attendono disposizioni specifiche sulla gestione delle prove selettive.
Il resoconto dei concorsi banditi o già banditi e fermi, è stato illustrato nel corso del Forum Pa: oltre ai posti nella scuola e nel comparto dell’istruzione, nel corso del 2021.
Arriveranno altri 36.000 posti da concorsi per cui è ancora atteso il bando, per un totale di 34 concorsi già annunciati ma per i quali non è pervenuto ancora il relativo avviso in Gazzetta Ufficiale.
La scuola appare il comparto più penalizzato: concluso il concorso straordinario per i 32.000 posti, gli altri concorsi sono stati al massimo solo banditi. E, tra i docenti, mancano almeno 6.000 del sostegno, mentre è fermo il concorso per 3.331 ricercatori nelle università.
Concorsi Roma Capitale, Giustizia, Entrate e Inps tra i bandi assunzione fermi
Tra i concorsi bloccati dopo l’uscita del bando e la presentazione delle domande da parte dei candidati, figura la maxiselezione di Roma Capitale per oltre 1.500 posti e circa 180.000 candidati.
Su questo concorso si sono fatte varie ipotesi di svolgimento delle selezioni:
Dalle prove online per testare l’adattamento del sistema iniziando dai pochi posti da dirigenti all’utilizzo dei teatri romani, attualmente fermi per l’emergenza Covid, per permettere più sessioni da 30 candidati.
Il nuovo protocollo in arrivo da Brunetta sembrerebbe, tuttavia, rimettere in discussione le selezioni di presenza per ritornare alle ipotesi delle prove a distanza.
Mancano oltre 7.000 assunzioni al ministero della Giustizia dei quali oltre 2.700 cancellieri, 3.082 all’Agenzia delle entrate, 460 all’Agenzia delle Dogane, 508 gli ispettori Inail da assumere, 200 nelle amministrazioni penitenziarie e 165 informatici nell’Inps.
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