Nuovo Dpcm Natale – Nuovo Dpcm di Natale al centro del confronto governo-Regioni-enti locali sulle misure di contenimento del coronavirus.
Il governo chiude a possibili allentamenti chiesti dalle Regioni per il periodo di Natale.
Dpcm Natale. Le parole del Ministro Boccia
“Bisogna evitare gli spostamenti tra Regioni e mantenere il limite delle 22 per la circolazione: sono 2 punti centrali e imprescindibili del modello di sicurezza che stiamo costruendo insieme”.
Così il ministro Francesco Boccia, a quanto si apprende da fonti presenti all’incontro, nella conferenza Stato-Regioni.
“Difendiamo insieme – ha detto Boccia – l’impostazione ed evitiamo deroghe perchè potrebbero minare la tenuta stessa dell’impianto”.
Il nuovo Decreto del presidente del Consiglio dei ministri (Dpcm) potrebbe durare almeno fino a domenica 10 gennaio, secondo quanto si apprende da fonti che assistono al vertice governo-Regioni in videoconferenza, entrando in vigore il 4 dicembre, venerdì prossimo.
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Il governo – presente anche con il ministro della Salute Roberto Speranza – non avrebbe mostrato alcuna volontà di concedere allentamenti nel periodo delle festività, viene riferito In una seconda fase dell’incontro è previsto l’intervento del commissario all’emergenza Domenico Arcuri sul tema dei vaccini.
Il coprifuoco resta alle 22 anche a Natale e a Capodanno, bar e ristoranti chiuderanno alle 18 come adesso, nelle regioni gialle, come dovrebbero diventare tutte entro le festività.
E’ quanto emerge da parte del governo nell’incontro tra il ministro Francesco Boccie e le Regioni.
Il coprifuoco resta alle 22 anche a Natale e a Capodanno, bar e ristoranti chiuderanno alle 18 come adesso, nelle regioni gialle, come dovrebbero diventare tutte entro le festività.
E’ quanto emerge da parte del governo nell’incontro tra il ministro Francesco Boccie e le Regioni.
Dpcm Natale. Le parole del Ministro Speranza
Secondo quanto si apprende, inoltre, nel corso del suo intervento all’incontro il ministro della Salute Roberto Speranza avrebbe aggiunto: “Resta la divisione del Paese in zone”, anche se è ancora “in corso il confronto sulla ponderazione degli indicatori”.
Dai dati è “possibile che tutto il Paese nelle prossime settimane sia in zona gialla”.
“Le Regioni si sono interrogate sulla possibile chiusura dei confini nazionali per evitare che il nostro pubblico vada a sciare in Svizzera, Slovenia o Austria“.
Lo ha affermato il presidente della Regione Liguria Giovanni Totial termine della Conferenza delle Regioni.
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In attesa del confronto con il Governo sul nuovo Dpcm le Regioni hanno inoltre valutato la possibilità di “riaprire gli impianti sciistici per i soli ospiti degli hotel e proprietari di seconde case, in modo da dare una parziale compensazione agli impianti di risalita e alle località sciistiche”.
DPCM Natale: Divieto di assembramento come principio cardine
Il divieto di assembramento dovrà essere il “principio cardine” sul quale poi incentrare il nuovo Dpcm, che potrebbe anche prevedere la chiusura dei confini sulle Alpi.
E’ questo il senso della lunga riunione delle Regioni che si sono trovate, in collegamento streaming, per cercare l’intesa sulle linee guida da portare sul tavolo del governo domani quando incontreranno il ministro per gli Affari Regionali, Francesco Boccia, quello della Salute, Roberto Speranza, il commissario Domenico Arcuri e il capo della Protezione Civile, Angelo Borrelli.
La conferenza è servita per fare il punto sulle nuove misure in vista delle ferie natalizie, dagli spostamenti alle aperture, dai divieti al coprifuoco.
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E se qualche governatore spinge per timide riaperture, come quello della Valle d’Aosta che – nonostante la regione sia considerata ‘zona rossa’ – ha deciso di riaprire i negozi di prossimità.
Altri, come quello del Lazio, Nicola Zingaretti, considerano “diabolico” ripetere l’errore di questa estate, quando sentimento comune era quel “liberi tutti” diventato concausa della nuova, pesante, ondata della pandemia.
Dalla Conferenza è arrivato, inoltre, l’invito al governo ad autorizzare gli spostamenti interregionali tra zone con lo stesso colore, anche se l’intenzione di palazzo Chigi sembra essere quella di vietarli dal 19 o 20 dicembre fino alla Befana.