Oggi, presso la Cattedrale di Agrigento, la beatificazione di Rosario Livatino, il magistrato martire della giustizia, ucciso “in odio alla fede” dalla Stidda il 21 settembre 1990 in un agguato mafioso. Aveva meno di 38 anni. Servo di Dio e magistrato “incorruttibile”, quella di Livatino fu testimonianza preziosa, così come dichiarato da Papa Francesco. Nella sua opera, ha dimostrato l’eroismo che derivava dalla sua fede e spiritualità, quella fede che oggi sarà pienamente riconosciuta con la sua Beatificazione.
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La cerimonia in diretta
La cerimonia è stata trasmessa in diretta dalle ore 10.00 su RAI1, nel programma A Sua immagine. A presiedere la solenne concelebrazione, il cardinale Marcello Semeraro, Prefetto della Congregazione delle cause dei Santi, insieme all’arcivescovo di Agrigento, Francesco Montenegro. Poco più di duecento gli ammessi in cattedrale. Presenti anche autorità civili e militari, tra cui il presidente della Regione Siciliana, Nello Musumeci, Matteo Frasca, il presidente della corte d’appello, e Piero Grasso, ex procuratore nazionale Antimafia. La “chiesa universale” di Rosario Livatino, fatta da fedeli e concittadini, resterà fuori e distante dalla cattedrale, resa off-limits già da giovedì scorso a causa delle restrizioni anti-Covid.
“Eroe dello Stato e della legalità, ma anche Martire di Cristo”
Il cardinale Semeraro, introducendo la beatificazione del magistrato, legge la lettere di Papa Francesco: “Egli onora con il sigillo della santità la magistratura“. Il cardinale, ha anche citato un breve passo di un intervento di Livatino, pronunciato il 7 aprile del 1984. Egli rimarcava così la necessità per un magistrato di essere indipendente e credibile: “Credibilità e giustizia o stanno insieme o cadono insieme. Senza la giustizia la credibilità è improduttiva, e senza credibilità la giustizia diventa solo giudizio” – e aggiunge – “Livatino è stato testimone della giustizia del Regno di Dio, martire per salvare vittime e carnefici dall’odio. Eroe dello Stato e della legalità, ma anche Martire di Cristo. Per lui la credibilità fu la coerenza piena e invincibile fra fede e vita“.
Rosario Livatino Beato: la festa sarà il 29 ottobre
“Accogliendo il desiderio del cardinale Montenegro, concediamo che il venerabile servo di dio Angelo Rosario Livatino d’ora in poi sia chiamato beato e che, ogni anno, si possa celebrare la sua festa il 29 ottobre“. È con queste parole che il giudice ragazzino, Rosario Angelo Livatino, viene proclamato beato. Viene calato il velo che ricopre il dipinto di Livatino, raffigurato con la sua toga. Sotto la sua mano, il codice di procedura di penale e il vangelo, suoi fedeli alleati di vita. Come reliquia, all’interno di una teca viene portata all’altare la sua camicia intrisa di sangue, la stessa che il novello beato indossava il giorno della sua morte.