Oltre 1,6 milioni di famiglie italiane hanno rinunciato a curarsi per motivi economici. Così comunica l’Istituto Demoskopika, gruppo italiano per le ricerche di opinione e di mercato. Nel 2019 sono stati 314mila i “viaggi della speranza” dal Sud che hanno generato bilanci in rosso per oltre 1,2 miliardi di euro. Il record negativo spetta a Calabria e Sicilia, che dal report vengono definite regioni malate e che necessitano di aiuto. I sistemi sanitari più “in salute” del paese sono quelli di Emilia-Romagna e Trentino-Alto Adige.
I parametri
Questi dati emergono dall’IPS 2020, l’Indice di Performance Sanitaria realizzato, per il quarto anno consecutivo, dall’Istituto Demoskopika sulla base di otto indicatori:
- soddisfazione sui servizi sanitari
2.mobilità attiva
3.mobilità passiva
4.risultato d’esercizio
5. disagio economico delle famiglie
6. spese legali per liti da contenzioso e da sentenze sfavorevoli
7. democrazia sanitaria e speranza di vita.
La Sicilia, in base a questi parametri, risulta tra le peggiori. Ma, rispetto ad altre regioni, il Covid non ha peggiorato così tanto il sistema sanitario dell’isola, tanto che il parametro in un anno, seppur basso, è rimasto lo stesso: 93. Per fare un confronto, l’Istituto ha dato il primo posto all’Emilia-Romagna con 107,7. Quasi 15 punti di distacco. Per il report la Sicilia sul campo sanitario è malata e ha bisogno di essere curata.
L’isola, come bene su può vedere sulla rappresentazione grafica, risulta la peggiore regione italiana per alcuni parametri. Il primo la soddisfazione dei servizi sanitari e il secondo il preoccupante disagio economico.
I meridionali non si curano nelle proprie regioni
I meridionali confermano la loro diffidenza a curarsi nelle loro realtà regionali. In particolare, con un indice medio di “fuga”, pari al 10,9%,
lievemente in aumento rispetto all’anno precedente. Il Sud si colloca in fondo per attrattività sanitaria, dopo le realtà regionali del Centro con un indice di fuga pari all’8,8%.
Il Mezzogiorno ha 923 mila famiglie in condizioni di disagio che evidenziano la mancata disponibilità economica per fronteggiare la
cura di malattie. Sono, infatti, soprattutto le famiglie in Sicilia con una quota del 13,5%, quantificabile in oltre 271 mila nuclei familiari, a denunciare il fenomeno. Seguono la Calabria con una quota del 12,1% pari a 98 mila famiglie, la Puglia (11,3%) e la Campania (11,2%) coinvolgendo nel processo di impoverimenton rispettivamente 182 mila e 245 mila nuclei familiari.