Ordinanza di Speranza del 16 aprile: le regioni che possono cambiare colore
Come sempre ogni venerdì oggi l’Istituto superiore di sanità renderà pubblici i dati dell’ultimo monitoraggio settimanale.
Ed è già noto il più importante dei 21 parametri, l’indice di trasmissibilità Rt nazionaleche scende ancora: questa settimana è a 0.85 (sette giorni fa era 0.92). Poi, dopo la riunione della cabina di regia il ministro della salute Roberto Speranza firmerà le eventuali ordinanze con i cambi di colore.
È probabile che dalla prossima settimana avremo un’Italia ancora più arancione, anche se in alcune Regioni la situazione rimane critica. Nessuna però andrà in zona gialla, sospesa dall’ultimo decreto Covid fino al 30 aprile.
Zona rossa e arancione: l’ordinanza del ministro speranza
Al momento l’Italia è divisa tra zona arancione, nella quale si trovano quindici regioni e due province autonome, e zona rossa con le misure più restrittive, in cui ci sono le altre quattro. Ecco la situazione attuale nelle regioni italiane:
regioni in zona arancione: Abruzzo, Basilicata, Lazio, Liguria, Marche, Molise, Sicilia, Umbria, Veneto, province autonome di Bolzano e Trento, Emilia-Romagna, Friuli-Venezia Giulia, Lombardia, Piemonte, Toscana e Calabria;
regioni in zona rossa: Campania, Puglia, Sardegna e Valle d’Aosta.
Due regioni ora nella fascia di rischio più elevata, Puglia e Campania, sperano nella zona arancione, mentre sarà più difficile che questo accada per la Valle d’Aosta. La Sardegna con tutta probabilità continuerà ad avere le restrizioni maggiori. Tutte le altre regioni – tranne una – dovrebbero restare arancioni, ma ci sono alcune aree che puntano alla zona gialla: Lazio, Umbria, Abruzzo e Alto Adige. Da ricordare, però, che come stabilito con le ultime regole del governo Draghi, non ci saranno zone gialle fino al 30 aprile. Ecco una panoramica aggiornata con la situazione regione per regione, in attesa del monitoraggio di domani che sarà decisivo per definire la nuova mappa dell’Italia.
Sono 2.153 i nuovi positivi in Lombardia, con il tasso di positività in calo al 4,2%. Continua il calo dei ricoverati sia in terapia intensiva (-6, 781) che negli altri reparti (-138, 5.589). La regione, passata in zona arancione da una settimana, rimarrà in questa fascia di rischio.
Secondo l’ultimo bollettino, in Veneto sono stati registrati 1.081 nuovi contagi covid. I pazienti con covid ricoverati sono complessivamente 2.013 (-63), sotto il picco di ricoveri registrato a fine marzo (2.068). La regione dovrebbe rimanere in zona arancione.
Prosegue il calo dei ricoverati covid negli ospedali del Piemonte: -5 in terapia intensiva, -97 negli altri reparti. I nuovi casi positivi sono 1.439, con un tasso del 6,5%. Anche questa regione dovrebbe rimanere in zona arancione.
Il 14 aprile sono risultate positive 226 persone in Friuli-Venezia Giulia. Diminuiscono i ricoveri nelle terapie intensive, 72 (-3), e negli altri reparti, 471 (-22). La regione dovrebbe rimanere in fascia arancione.
Sono 60 i nuovi contagi da coronavirus in Valle d’Aosta. Sono 66 i ricoverati in ospedale, 12 in terapia intensiva e 1.064 in isolamento domiciliare. La regione dovrebbe rimanere in zona rossa anche nel prossimo monitoraggio.
L’Alto Adige al 14 aprile ha registrato 92 nuovi casi covid. Continua a calare il numero di pazienti in terapia intensiva che ora sono 16. La provincia autonoma di Bolzano punta ad avere indicatori da zona gialla nelle prossime settimane. Nella provincia autonoma di Trento i nuovi contagi rilevati da circa 2.500 tamponi sono 133. Scendono ancora i pazienti ricoverati che attualmente sono 172, di cui 37 in rianimazione. Il territorio dovrebbe rimanere in fascia arancione.
In Liguria sono 410 i nuovi casi rilevati. I ricoverati in ospedale sono 717, di cui 84 in terapia intensiva, mentre in isolamento domiciliare ci sono 6.477 persone. La regione dovrebbe rimanere in fascia arancione.
Sono 859 i nuovi contagi di coronavirus in Emilia-Romagna. Continua il calo dei ricoverati in atto negli ultimi giorni: i pazienti in terapia intensiva sono 317 (-14), 2.590 quelli negli altri reparti Covid (-64). “L’indice Rt attuale è 0,77, continua a calare, ampiamente sotto l’1. L’incidenza dal 5 all’11 aprile per 100mila abitanti, ultima disponibile, è di 165. Quindi siamo abbondantemente sotto il livello precedente”, ha spiegato Raffaele Donini, assessore regionale alla Salute. La regione è in zona arancione e dovrebbe rimanervi.
In Toscana 1.168 nuovi casi. Stabili i numeri dei ricoveri in terapia intensiva e nei reparti ordinari. La regione dovrebbe rimanere in zona arancione.
Sono 415 i nuovi positivi nelle Marche, dove calano i ricoveri (-73). Anche questa regione dovrebbe rimanere arancione.
In Umbria sono 137 i nuovi casi covid su 7.428 tamponi effettuati, per una percentuale di positivi pari all’1,80%. Si stabilizza verso il basso la situazione nella regione che potrebbe avere indicatori da zona gialla, ma rimarrà in zona arancione.
Sono 264 i nuovi casi di coronavirus accertati nelle ultime ore in Abruzzo. In lieve aumento i ricoveri, anche se il tasso di occupazione dei posti letto è al di sotto delle soglie di allarme sia per le terapie intensive sia per l’area non critica. La regione potrebbe avere indicatori da zona gialla nel prossimo monitoraggio, che però – ribadiamo – è sospesa per decreto fino a fine mese.
Anche la regione Lazio potrebbe avere indicatori da zona gialla. I dati sull’andamento della pandemia a livello regionale infatti sono positivi, anche grazie alla campagna vaccinale che procede spedita. Si registrano 1.230 casi positivi. Diminuiscono i ricoveri ospedalieri. Il rapporto tra positivi e tamponi è al 6%.
In Molise continuano a salire i casi di positività al Covid-19. Il 14 aprile si sono registrati 59 casi. La regione dovrebbe rimanere in zona arancione.
In Basilicata nelle ultime ore 213 persone sono risultate positive al coronavirus. Rimane stabile il numero delle persone ricoverate negli ospedali lucani, delle quali solo 12 in terapia intensiva. Anche questa regione dovrebbe rimanere in zona arancione.
La Campania è una delle quattro regioni in zona rossa secondo lo scorso monitoraggio e spera ora di cambiare fascia e passare all’arancione, con misure covid allentate. Resta molto alto però il numero dei nuovi positivi: 2.212. Il tasso di incidenza relativo è del 10,44%. Si allenta la pressione sugli ospedali: i posti occupati in terapia intensiva sono 127 (-6), quelli in degenza 1.585 (-7).
Anche la Puglia si trova al momento in fascia rossa e spera di passare in arancione. Dopo alcuni giorni di flessione della curva epidemiologica, però, c’è stato un nuovo aumento dei contagi, mentre negli ospedali il numero di pazienti covid resta sopra i 2.000. Ma è nelle terapie intensive che la pressione continua a crescere. Il 14 aprile si è registrato il picco di pazienti da inizio pandemia: 270, con 29 nuovi ingressi.
In Calabria i contagi giornalieri sono sempre sopra quota 500: ieri sono stati registrati 540 nuovi casi con 3.785 tamponi. In crescita i ricoverati con 5 ingressi in area medica (476) e uno in terapia intensiva (44). La regione dovrebbe rimanere nella fascia arancione.
La Sicilia rischia di finire in zona rossa. Altri 1.542 nuovi positivi nell’isola su 29.503 tamponi processati, con un’incidenza del 5,2%, decisamente più alta della media nazionale al 4,8%. La regione è ancora al terzo posto dopo Campania e Lombardia per numero di contagi giornalieri e sembra indirizzarsi verso la zona rossa che peraltro è già stata decretata in numerosi comuni siciliani e in tutta la provincia di Palermo.
La Sardegna rimarrà con tutta probabilità in zona rossa. Nuova impennata di contagi: nell’ultimo aggiornamento dell’Unità di crisi regionale sono stati rilevati 502 nuovi casi. Per trovare numeri simili bisogna tornare a fine novembre dello scorso anno, in piena seconda ondata pandemica.
Le riaperture da maggio con il piano del governo Draghi in arrivo
E poi cosa succede? L’ipotesi di riaperture progressive a partire dal mese di maggio – con la possibilità di premiare già dal 26 aprile gli enti locali che avranno i dati epidemiologici migliori – rilancia le speranze delle regioni. Con ogni probabilità si inizierà con bar e ristoranti nelle zone gialle: dalla prima metà del mese solo a pranzo mentre dalla seconda metà anche a cena, con un allentamento del coprifuoco che dovrebbe slittare verso la mezzanotte. Poi con il via agli Europei dell’11 giugno, allo stadio di Roma, anche palestre e piscine potrebbero alzare le saracinesche. Sarà la cabina di regia convocata dal premier Mario Draghi a delineare il percorso, sul quale peserà la curva dei contagi e l’andamento della campagna vaccinale.
Oggi il ministro della Salute Roberto Speranza, nell’informativa alla Camera in merito all’aggiornamento della campagna vaccinale anti covid, ha detto: “Voglio dare un messaggio di determinazione e fiducia: non sottovaluto le difficoltà ma ci sono le condizioni per guardare con fiducia alla fase che si sta aprendo. Finalmente ci sono le condizioni per raccogliere i primi concreti risultati del lavoro che svolgiamo da mesi grazie alle vaccinazioni. Tra aprile e giugno riceveremo oltre il triplo delle dosi di vaccino”, ha concluso Speranza.
Cosa cambia tra zona arancione e rossa
Le differenze principali tra zona rossa e arancione sono che nella seconda gli spostamenti, dalle 5 alle 22, sono liberi all’interno del comune; inoltre riaprono negozi, parrucchieri, centri estetici; tornano a scuola anche gli alunni di seconda e terza media, mentre quelli delle superiori sono in presenza – a rotazione – per almeno il 50% e fino a un massimo del 75%; sono permesse le visite all’interno del comune a una sola abitazione privata abitata, una volta al giorno tra le 5 e le 22, in massimo due persone (oltre a under 14 e persone disabili o non autosufficienti). Ma vediamo nel dettaglio tutte le regole, quali sono le differenze tra le due zone e cosa si può fare (e cosa no) in zona arancione e in zona rossa.
Nelle regioni in zona rossa:
gli spostamenti sono consentiti solo per ragioni di lavoro, salute, necessità e tra questi rientra l’assistenza ad una persona non autosufficiente; si può rientrare nella propria residenza, nel domicilio o nell’abitazione in cui ci si ritrova abitualmente con il partner e anche nelle seconde case; si può andare a fare la spesa e a messa oltre che in farmacia e dal tabaccaio;
il coprifuoco è in vigore dalle 22 alle 5;
non ci si può recare a casa di altre persone; è permesso il ricongiungimento con i partner che vivono in un’altra provincia. Resta la possibilità di andare nella propria seconda casa, anche se ci si muove o si va verso una regione in zona rossa (a meno che non sia esplicitamente vietato in quella regione);
bar e ristoranti sono chiusi: è consentito solo il servizio a domicilio o l’asporto entro le 22. Restano aperti gli autogrill lungo le autostrade e i bar in stazioni e aeroporti;
restano chiusi i negozi “non essenziali”; sono aperti le farmacie, i tabaccai, le edicole e altri punti vendita come i negozi di informatica e di abbigliamento intimo, nonché le profumerie; sono ancora chiusi parrucchieri, barbieri e tutti i centri estetici;
i negozi aperti sono: supermercati, alimentari, tabaccai, farmacie, parafarmacie, librerie, edicole, fiorai, negozi di giocattoli e abbigliamento sportivo, tabacchi e ferramenta, lavanderie e negozi per animali;
le attività sportive di base si possono svolgere solo nei pressi della propria abitazione, dalle 5 alle 22, in forma individuale e all’aperto, mantenendo la distanza interpersonale di due metri.
Nelle regioni in zona arancione:
è vietato circolare dalle 22 alle 5 salvo che per motivi di lavoro, salute o urgenza e necessità, da comprovare tramite il modulo di autocertificazione;
sono vietati gli spostamenti da un comune all’altro e da una regione all’altra;
ci si può muovere liberamente e senza obbligo di autocertificazione all’interno del proprio comune;
si può usare la deroga per fare visita, una volta al giorno, ad amici e parenti nel comune: ci si può muovere in due persone (con figli under 14 al seguito);
i negozi sono aperti, i bar e i ristoranti sono chiusi (è consentito solo il servizio a domicilio o l’asporto entro le 22); aperti parrucchieri e barbieri;
le passeggiate, i giri in bicicletta e la corsa possono spaziare su tutto il territorio comunale e possono essere realizzati anche in aree attrezzate e parchi pubblici;