Purtroppo qui da noi non c’è il reso gratuito però. E’ l’albero di Natale della Città di Palermo e ce lo dobbiamo tenere, traballante e bruttarello com’è. I cugini milanesi – c’avranno anche la nebbia per carità – ma ad albero stanno messi molto meglio con buona pace della questione meridionale. La galleria Vittorio è tutta un luccichio e, se possibile, appare ancora più elegante e di classe.
Che sia un albero a fare la differenza per Natale non lo abbiamo mai pensato; che siano le luci per le strade o gli addobbi nel centro storico a far recuperare credibilità ad un’atmosfera festosa in questo anno così complicato, è un‘illusione…ma che le luci intorno all’unico albero di Natale del capoluogo siciliano siano pure messe male è, purtroppo, molto triste.
È, insomma, il segno di un pressapochismo tutto siciliano che ci fa stare sempre qualche passo indietro ai cugini milanesi (si, sempre quelli della nebbia) ma che danno lezioni di stile pure sull’abete agghindato.
Cosa sarebbe cambiato nell’economia di una città di Palermo, del lavoro degli operai se chi di dovere avesse svolto correttamente il proprio lavoro vestendo a festa la grande piazza Politeama? Un po’ di attenzioni in più, qualche su e giù dalle scale e poco altro; eppure quella piazza, così come i cuori dei palermitani e delle palermitane sarebbero adesso un po’ più caldi, più sorridenti e speranzosi. Perché va bene che dal cipresso siamo passati al cedro; va bene pure che non siamo chic e grintosi come Milano, ma che vi costava mettere bene le luci dell’albero?! Insomma si fa una volta l’anno, che si facesse bene! Che poi, se mi aveste chiamato, sarei pure venuto a darvi una mano. Gratis.
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Cosa sarebbe questo “pressapochismo tutto siciliano”? Cos’è questo autorazzismo gratuito? Serve per mascherare il vero responsabile di questa cagata di albero e di luci? Cioè l’amministrazione comunale di Palermo?