Il Consiglio di Amministrazione di AMAT S.p.A., riunito in CdA, ha manifestato la volontà di avviare l’iter per restituire la gestione dei servizi di Car e Bike Sharing. Nonché la gestione della sosta tariffata (cosiddette “zone blu”) al Comune, in segno di protesta per il taglio di 13 milioni a favore delle aziende municipalizzate contenuto ed approvato nel bilancio comunale.
Un fulmine a ciel sereno quello che si è scagliato contro Palazzo delle Aquile e diretto nei confronti dell’Assessore alla Mobilità Giusto Catania.
Il precedente
Proprio AMAT, nei mesi scorsi, aveva avuto dei contrasti con la stessa amministrazione comunale. Quest’ultima infatti, aveva chiesto il pagamento delle imposte Tosap, Tarsu e Tari in merito agli stalli delle strisce blu. La protesta era culminata con l’invio di una salatissima diffida di pagamento di circa 110 milioni per “garantire l’equilibrio economico” e risanare i bilanci che avevano risentito pesantemente dei mancati introiti promessi per la ZTL.
Con la situazione pandemica che non accenna a placarsi costringendo il Comune a prorogare la sospensione della ZTL e con la mancata approvazione in bilancio dei fondi per il progetto relativo al tram – per cui AMAT paga circa 10 milioni annui – le spese relative ai servizi collaterali non possono più essere sostenute dall’azienda di via Roccazzo.
Al fine di rasserenare gli animi e rassicurare i dirigenti di AMAT S.p.A., l’Assessore Catania aveva promesso lo stanziamento di 6 milioni che, invece, si sono ridotti a 3 e che sono stati ritenuti non adeguati dal CdA di AMAT per risanare i conti, costringendo l’azienda a rinunciare all’amministrazione di tutti quei servizi ritenuti non essenziali alla gestione del trasporto urbano.
Caso amat: la reazione dell’opposizione
Dure le parole dagli scranni dell’opposizione: Fabrizio Ferrandelli ci dice: “la responsabilità della fallimentare gestione AMAT S.p.A. è da imputarsi senza dubbio alla Politica. La cattiva gestione dell’amministrazione comunale è imputabile a scelte sbagliate.”
Il Consigliere Comunale di +Europa ha aggiunto, nel corso di una chiacchiarata telefonica, che in città sarebbe stato opportuno investire in opere come la metropolitana e non il tram che “leva pezzi di carreggiata e congestiona il traffico”. Lo stesso Ferrandelli ha prospettato soluzioni alternative, più ecologiche e meno costose come il BRT recentemente adottato dalla città di Taranto.
Sulla gestione, da parte dell’Assessore Catania, dei dissapori tra AMAT S.p.A. e Comune di Palermo, Ferrandelli ha dichiarato: “i bilanci dicono che Catania ha gestito con sufficienza ed incapacità progettuale tutto ciò che gli è stato affidato, finanche la RAP.”
In conclusione, sul futuro di AMAT S.p.A., il componente della commissione Bilancio, Finanza e Tributi, ha dichiarato che senza politiche di reversibilità e sostenibilità sarà un fallimento, annunciato, nel giro di 6-12 mesi anche a causa dei mancati introiti derivanti dalla ZTL.
In merito a quest’ultimo punto, lo stesso Ferrandelli, si è detto contrario ad una ZTL pensata e strutturata come quella attuale: utile solo a pagare il tram e inadatta a ridurre l’inquinamento; più utile, secondo il consigliere comunale di +Europa, pedonalizzare vasti spazi di città in maniera del tutto gratuita e con un impatto decisamente migliore sull’ambiente.
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Caso Amat: Le voci della maggioranza
Abbiamo interpellato il capogruppo di Italia Viva Dario Chinnici che ha dichiarato: “AMAT S.p.A. ha posto un problema serio. Svolge una serie di servizi che però sono in perdita e mettono quindi a rischio la sopravvivenza dell’azienda”.
Il Consigliere Comunale, inoltre, ha ricordato che: “il Comune ha più volte promesso di rivedere il contratto di servizio, ma al momento in Consiglio non è ancora arrivata una proposta”.
Dunque, secondo Chinnici, “Amat sta facendo l’unica cosa possibile, proporre la restituzione dei servizi accessori.”
Pertanto, per l’esponente di Italia Viva, “l’obiettivo finale è comunque la garanzia dei servizi ai palermitani che va coniuga con la tenuta dei conti”.