Vi ricordate l’allegra famiglia dello Sperone che arrostiva sui tetti per Pasquetta 2020 in pieno lockdown?
Sembra assurdo ma è passato un anno da allora. E siamo ancora nella stessa situazione.
Il lunedì di Pasquetta saremo in zona rossa. Niente scampagnate, niente gite fuori porta, niente arrostite. Chissà cosa ne pensa “Matteo” e se lui e il suo clan stanno preparando un nuovo “roof party”, con salsiccia, carne, birra e balli di gruppo…Mi viene da pensare che quest’anno le famiglie e i gruppi di amici come quelli dello sperone diventati famosi lo scorso anno, si moltiplicheranno.
Le belle giornate non aiutano a convincersi di rimanere a casa. E anche la stanchezza e l’esasperazione di più di un anno di divieti, restrizioni e distanziamento sociale nemmeno.
La situazione è critica, e lo sappiamo tutti. Ce lo dicono in tutti i modi. Ogni giorno in tv, sul web…i bollettini quotidiani parlano di contagi ancora pericolosamente alti. La campagna vaccinale procede a rilento. La gente è scettica sui vaccini. I negazionisti trovano terreno fertile in questo marasma di disinformazione e ignoranza.
In tutto questo passano le settimane e i mesi. E siamo ancora qui. Fermi allo stesso punto di un anno fa. Anzi, stiamo molto peggio. Perché siamo provati da un anno terribile.
E’ stato deciso che tutta l’Italia sarà in zona rossa per il weekend di Pasqua. Ma tutti sappiamo benissimo che in pochi rispetteranno i divieti. Ne abbiamo avuto piena dimostrazione per le vacanze di Natale. Centinaia di focolai sono nati in tutta Italia a causa degli assembramenti privati. Dei pranzi e delle cene conviviali.
E allora mi chiedo…non sarebbe stato meglio lasciare i ristoranti aperti e garantire le norme di sicurezza? In un luogo pubblico puoi vigilare meglio sul comportamento individuale. All’interno delle case o dei palazzi e delle ville è impossibile farlo.
Ovviamente la mia è una riflessione, priva di polemica o di rabbia. Diverse volte abbiamo detto che la cosa più difficile è prendere decisioni in questi momenti e in queste condizioni. Ma vedo tanta stanchezza e rassegnazione tra i miei amici, i miei colleghi, i miei conoscenti…Mi sento stanca anch’io e a volte stento a comprendere le decisioni dei nostri governanti.
Ma ci dobbiamo fidare. Non possiamo fare altrimenti…e soprattutto dobbiamo rispettare le regole, perchè questo è quello che fa un popolo civile. Anche quando è stanco, arrabbiato e sull’orlo del tracollo finanziario.
E quindi a Pasquetta strarò anche quest’anno a casa con i miei ma, sinceramente…avrei tanta voglia di una bella arrostita sui tetti. Chissà se Matteo mi inviterebbe!
La nuova vita di Giuseppe Spagnolo
Era proprio Spagnolo, nei video, ma non solo lui, con le sue esternazioni, a prendere sotto gamba l’emergenza sanitaria in corso. A dire che la festa era “la vitamina contro quel cornuto di Coronavirus”. Ad un anno di distanza da quei fatti, abbiamo cercato Spagnolo, per constatare se abbia o meno capito la lezione, scoprendo, che per lui è iniziata una nuova vita, quella di attore.
Un film in fase di realizzazione
Spagnolo interpreterà infatti il ruolo di Geppetto in “Pinocchio, tutta un’altra storia”, il film del regista palermitano Nicola Buscemi, le cui riprese inizieranno a breve. Spagnolo e Buscemi hanno già lavorato insieme, realizzando un cortometraggio tra i vicoli della Vucciria di Palermo. “Giuseppe è una persona semplice ed umile – dice il regista -. Ci siamo conosciuti circa cinque mesi fa e ho pensato di farlo partecipare al mio film anche per dargli una occasione di riscatto. Giuseppe non è quello che tutti hanno conosciuto tramite quei video