Che il traffico sia un problema di Palermo si sa dai tempi di Johnny Stecchino, adesso però la cosa si sta facendo al limite dell’imbarazzante. Il capoluogo siciliano è al posto numero sei non d’Italia (dove è la dominatrice assoluta) ma del mondo, tra le città dove si perde più tempo in mezzo al traffico. Per la precisione 121 ore l’anno in media fermi in code.
Questo emerge dal rapporto “2022 Global Traffic Scorecard” di Inrix, una società di ricerche sui trasporti. Al primo posto troviamo Londra con 156 ore di media al volante in un anno, poi Chicago, Parigi, Boston e Bogotà. Per capirci: c’è più traffico a Palermo che a New York o Città del Messino, venti volte più grandi e popolose, e anche di Roma, che è curiosamente indietro in classifica, tredicesima, con 107 ore perse. La terza città italiana è Torino – al 29° posto con 86 ore perse – che precede Milano al 61° con 59 ore perse.
Secondo un rapporto di INRIX Research, una società di ricerca sui trasporti, le peggiori città al mondo per traffico si trovano negli Stati Uniti e in Europa. Il gruppo ha scoperto che il 42% delle aree urbane in Europa ha più congestione rispetto a prima della pandemia, negli Stati Uniti il 39%. In Europa la maglia nera va al Regno Unito, dove il 72% delle aree urbane ha registrato una maggiore congestione.
Il conducente-tipo britannico nel 2022 ha trascorso nel traffico 80 ore, rispetto alle 51 ore degli Stati Uniti. Bob Pishue, autore del rapporto, ha affermato che, nonostante sia bello “vedere la vita civica e commerciale tornare alla normalità”, gli ingorghi “sono vicini, se non superiori, ai livelli pre-pandemia”.