Tra le contraddizioni di questo tempo pandemico e delle sue incertezze e amarezze è arrivata qualche giorno fa anche questa notizia. Le Autorità hanno dato il via libera allo svolgimento dell’edizione 2021 del Rally di Cefalù. L’edizione si è svolta questo weekend, Nonostante la zona rossa. La gara si è concentrata nel cuore della cittadina normanna.
Un rally in piena zona rossa
Così nelle madonie è tutto fermo, ma qualcosa si muove. Le macchine del rally che hanno sfrecciato per le via di Cefalù lo scorso weekend.
I tifosi della competizione si erano allarmati dopo l’ordinanza appena firmata dal presidente della Regione Nello Musumeci, che imponeva su tutta la provincia di Palermo la zona rossa. Ma alla fine nulla è cambiato per il Rally di Cefalù. Le sei prove speciali si sono svolte senza intoppi, con tanto di vincitori e classifica.
Il Rally è partito ieri, domenica 11 aprile alle ore 8,30 sempre dal lungomare. In una domenica triste e amara per tutto il tessuto produttivo delle madonie che, in una situazione di quasi covid free si sono viste diventare zona rossa senza se e senza ma. Come avevamo già raccontato, ci sono cittadine intere all’interno del comprensorio madonita ad avere zero contagi. Eppure si ritrovano a dover rispettare restrizioni come se fossero in piena epidemia.
Tanti pesi e tante misure…e il territorio collassa
Questo fa riflettere ancora una volta sulla ratio delle decisioni che prendono i nostri legislatori. Non è un’accusa, non è una polemica, siamo stanchi anche di questo. E’ però una costatazione amara quella che in questa situazione continuano ad esserci pesi e misure diversi per tutti. E i nostri commercianti che stanno collassando chi li aiuta? A loro chi ci pensa?
Nulla contro il rally, ci mancherebbe. Ma ci vuole una maggiore coscienza nel prendere le decisioni. Perchè alcuni stanno pagando un prezzo molto più alto di altri. Ed è vero che nessuno poteva aspettarsi una pandemia ma è anche vero che non si può più continuare a brancolare nel buio. Show must go on…per tutti però, e con criterio. Siamo stanchi di questa approssimazioni e delle disparità di trattamento delle categorie. Il nostro tessuto commerciale, il cuore della nostra economia, non ce la fa più, sta per collassare. Vogliamo ancora stare a guardare?