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Palermo, esclusione stadio Barbera, Lagalla: 5 altre sedi senza requisiti


Petizioni, richieste di audizioni, reazioni indignate e anche uno scontro politico in atto. A ormai 24 ore dall’annuncio dell’esclusione del Renzo Barbera di Palermo dalle città candidate a ospitare gli Europei di calcio 2032, si susseguono i comunicati di consiglieri comunali e deputati regionali furiosi per la scelta della Figc. Da un lato c’è chi insorge proprio contro la Federazione calcistica, guidata da Gabriele Gravina, che tra l’altro è anche vicepresidente dell’Uefa, dall’altro c’è chi storce il naso sull’operato dell’amministrazione comunale, nonché di quella regionale. E dopo la raffica di dichiarazioni, arrivano anche le parole dei massimi rappresentanti istituzionali coinvolti nella vicenda, il presidente della Regione Renato Schifani e il sindaco Roberto Lagalla, rimasti in un primo momento in silenzio.

Schifani: “Avviata interlocuzione con Gravina”

Il governatore fa sapere di aver avviato un’interlocuzione con Gravina: “Esprimo cauta fiducia su una possibile soluzione a medio termine. Ho riscontrato la disponibilità del presidente e della Federazione ad esaminare con attenzione l’intera vicenda e mi auguro che la città di Palermo possa rientrare tra le prescelte”. C’è da capire in che modo il capoluogo siciliano, inserito come riserva nella candidatura, possa essere ripescato dato che il dossier finale all’Uefa è ormai stato consegnato e l’organismo europeo il 10 ottobre deciderà se assegnare il torneo del 2032 all’Italia o alla Turchia.

Lagalla: “Altre 5 sedi senza requisiti”

«Ho chiesto di incontrare il ministro per lo Sport Andrea Abodi e ringrazio il presidente della Regione Siciliana Renato Schifani per la sua disponibilità ad assumere contatti con il presidente della FIGC Gabriele Gravina che io avevo personalmente sentito nei giorni scorsi.
Sorprende e dispiace l’estemporanea decisione che esclude Palermo e la Sicilia da una manifestazione calcistica internazionale, penalizzando oltre 5 milioni di cittadini e concentrando prevalentemente l’evento nell’area centro-settentrionale del Paese.

La Città di Palermo è certamente in ritardo rispetto al processo di ottimizzazione e potenziamento degli impianti sportivi ma il dossier presentato offre sufficienti garanzie di adeguato rafforzamento delle necessarie infrastrutture nell’arco di quasi dieci anni intercorrente da qui all’avvio degli Europei.

Questo solo argomento vale a fornire legittime perplessità sulle motivazioni della scelta, anche in considerazione delle circostanze che, nel passato, la Città di Palermo si è sempre fatta trovare pronta in occasione di simili appuntamenti e che, ad oggi, almeno cinque tra le sedi prescelte non offrono tutti i requisiti richiesti.

Ancora una volta deludono il comportamento e le dichiarazioni di alcuni consiglieri comunali che, invece di associarsi alla legittima protesta dei delusi tifosi siciliani, addebitano all’attuale amministrazione comunale inesistenti responsabilità anche in considerazione della oggettiva e indubitabile circostanza anche in evidente spregio della verità, avendo proprio loro fatto parte di una maggioranza che ha governato fino a dieci mesi fa, senza nulla realizzare e prevedere in materia di politica dello sport». 

Lo dichiara il sindaco, Roberto Lagalla.  

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