Un’assurda beffa, una sconfitta per l’intera società civile. “Casa Felicia”, il casolare in cui venne ucciso Peppino Impastato, il 9 maggio 1978, divenuto simbolo di legalità per intere generazioni, oggi potrebbe tornare ad esser proprietà dell’erede che lo ha ucciso, il boss di Cinisi Gaetano Badalamenti.
L’errore burocratico
Secondo l’Agenzia nazionale per i Beni Confiscati, il casolare confiscato a Leonardo Badalamenti, figlio di Don Tano, gli dovrebbe essere restituito perché nella confisca non è stata riportata la particella. L’immobile gli dovrà essere restituito il 26 aprile. Un cavillo burocratico, un errore materiale dunque che ha inevitabilmente indignato l’intera comunità.
Casolare di Peppino Impastato torna ai Badalamenti: “Grande sconfitta”
“Dare al figlio di don Tano le chiavi di ‘Casa Felicia’, sarebbe una grande sconfitta per Cinisi, per le giovani generazioni e per chi ha sacrificato la vita nella lotta alla mafia”, scrivono in una nota ufficiale Casa Memoria, Centro Impastato e Associazione Peppino Impastato – Casa Felicia
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La storia di Casa Felicia
Il casolare era stato assegnato nel 2010 al Comune di Cinisi, divenendo, grazie a dei fondi europei, centro socio-culturale gestito dai familiari di Peppino e intitolato alla coraggiosa mamma Felicia: “Casa Felicia”. Leonardo Badalamenti, figlio dell’omicida di Peppino, nell’agosto del 2020, con la scusa di rivendicare un suo diritto, aveva rotto le serrature dell’immobile per appropriarsene con la forza. Pochi giorni dopo il suo arresto, su mandato di cattura internazionale, il Comune ha dato a Casa Memoria Impastato la gestione del bene, che da allora è stato visitato da centinaia di giovani.
La decisione del Comune di Cinisi
Il Comune di Cinisi, con una delibera, ha dichiarato la volontà di mantenere la proprietà e il possesso del bene e di avvalersi della facoltà della restituzione per equivalente. Per il sindaco, Giangiacomo Palazzolo, il finale della storia è già scritto: ”C’è una norma di legge che dice che il Comune può ottenere il bene confiscato pagando un indennizzo. Il comune si avvarrà di questa norma di legge, quindi la conclusione è già scritta. Casa Felicia rimarrà, quel casolare più non tornerà più a Badalamenti”.