Per mesi i social sono stati inondati dalla foto che divide in due porta Felice o altri simboli palermitani. Pochi, però, sanno l’identità di colui che ha ritratto quei momenti unici e simboli di bellezza.
Il suo nome è Francesco Rotolo e le sue foto piacciono alla gente tanto da ritrovarsi in quasi tutti i profili social dei palermitani. Il talento di questo giovane ragazzo è grande. Ha 20 anni. Per lui l’unione tra natura e architettura è tutto: sono loro le protagoniste dei suoi ritratti.
“Da sempre sono stato incuriosito e affascinato dalla natura e dalle sue manifestazioni e cercavo sempre dei modi per rappresentarla. All’inizio con il disegno, ho realizzato molti paesaggi, poi crescendo ho usato la fotografia per condividere la mia visione di architettura e natura“, ha dichiarato tra le pagine di Balarm.
“Quello che cerco di imprimere nelle mie fotografie è l’emozione che io provo davanti a questi spettacoli, emozione che certamente tocca tutti per quanto la frenesia della vita quotidiana ci distragga“, così il giovane artista della fotografia descrive il suo lavoro.
Colui che ha fotografato il sole a Porta Felice si racconta
Non subito tra le mani di Francesco è arrivata una macchina professionale. Prima è passato da un semplice smarthphone, poi ha avuto la possibilità di utilizzare una buona camera, la sua compagna di viaggio per Palermo.
Francesco, come si può vedere nella foto di Porta Felice, è stakanovista. “Per me è divertimento e programmazione insieme. Prima dello scatto definitivo ci sono diversi momenti di studio e tentativi che mi portano, poi, al risultato finale. Vado sul posto, osservo e calcolo i movimenti del sole, ad esempio, e poi provo le inquadrature. Insomma nulla è lasciato al caso“.
I nuovi obiettivi del fotografo sembrano chiari. “Ho due progetti in cantiere, uno più vicino nel tempo, l’altro un po’ più distante. Tra il 29 e il 30 gennaio 2021 ci sarà la prossima luna piena e vorrei riuscire ad immortalarla mentre sale alle spalle dell’isola delle Femmine. L’altro progetto è più ambizioso e non dipenderà solo da me poterlo realizzare”. Ne sentiremo parlare ancora di lui.
Nauseante