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Palermo, Lagalla si candida a sindaco e il centrodestra frana: FdI, Lega e FI con 3 candidati


A Palermo, i partiti principali della coalizione di centrodestra, Fratelli d’Italia, Lega e Forza Italia, sono divisi e allo stato hanno schierato tre candidati diversi. Sullo sfondo le tensioni in vista delle Regionali d’autunno, con FI e Lega che non hanno ancora chiarito se appoggeranno la ricandidatura del presidente della Regione uscente vicino a FdI, Nello Musumeci.

L’assessore regionale alla Pubblica Istruzione in Sicilia Roberto Lagalla si dimetterà dalla carica il 31 marzo prossimo per candidarsi a sindaco di Palermo. L’esponente dell’Udc, il cui nome circolava da diversi mesi come uno dei possibili candidati del centrodestra in lizza per le comunali, ha ufficializzato stamane la sua decisione nel corso di una conferenza stampa.

“In questi 5 anni – ha dichiarato Lagalla – ho svolto lealmente sulla base di una intesa politica con il presidente Musumeci una funzione assessoriale che oggi ritengo di dovere lasciare, per candidarmi a sindaco di Palermo. Correre da solo quella partita per Palermo e per i palermitani che in questo momento sono il mio unico partito di riferimento, Ho avuto molto da questa città e oggi sono chiamato a restitituire per l’affetto e l’incoraggiamento che ricevo per le strade”. “

Ho deciso di mettere a disposizione della città – ha aggiunto Lagalla – la mia candidatura a sindaco di Palermo. Il mio non è né atteggiamento populistico né deriva demagogica”. La candidatura di Lagalla, ex rettore dell’università di Palermo, si aggiunge a quella della parlamentare di Fratelli d’Italia Carolina Varchi, anche questa ufficializzata stamane a Palermo, all’esponente di Forza Italia ed ex presidente dell’Ars Francesco Cascio, al leghista Francesco Scoma, al parlamentare nazionale di Italia Viva Davide Faraone, a Fabrizio Ferrandelli di + Europa mentre il Pd è ancora in pressing sul presidente nazionale degli Architetti Franco Miceli, che qualche giorno fa aveva annunciato l’intenzione di ritirare la sua disponibilità a candidarsi dopo alcune riserve espresse all’interno della coalizione di centrosinistra. 

“Resto a disposizione della politica non rinnego il rapporto con il centrodestra che ha governato e che sta governando. Ma Palermo oggi ha bisogno di un governo di salute pubblica, di unità del pluralismo. Mi propongo ai cittadini prima di ogni cosa e al tempo stesso alla politica”. “Non ho simboli di partiti, voglio recuperare una funzione civica – ha sottolineato – Faccio un richiamo ed un appello alla politica nell’interesse della città. Abbiamo assistito e stiamo assistendo a un estenuante gioco dell’oca, senza dare un risultato, facendo più tattica che strategia e giocando una estenuante guerra di posizione. La mia – ha detto – non è una critica alla politica perché ho imparato a conoscerne le ragioni, ad osservarne i riti, ho forte il senso e il valore del primato della politica, ma ho dovuto osservare che a Palermo il popolo ha taciuto”.

“Ho letto su qualche quotidiano che il presidente Berlusconi avrebbe espresso il suo gradimento per la mia candidatura, nonostante io non militi in Forza Italia. Lo ringrazio per questa sensibilità e per questa attenzione che reputo rilevanti e significativi. Non ho motivo di dubitare che sia un’affermazione sincera e un attestato di stima nei miei confronti”, ha concluso Lagalla.

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