Sembra non esser servita a nulla la nuova ordinanza del sindaco Orlando sul divieto di assembramenti. La “stretta” sulla movida notturna, infatti, non ha prodotto i suoi frutti, con centinaia di giovani riversati per le vie del centro storico a tarda notte.
Orlando e l’insuccesso dell’ordinanza
Da piazza Sant’Anna alla Magione, dalla Cala a via Chiavettieri. Protestano i titolari e i gestori dei locali che, come previsto dall’ultima ordinanza del primo cittadino Orlando, hanno chiuso le loro attività all’1.30 nel fine settimana. Ma a nulla è servito. I giovani, infatti, hanno finito per assembrarsi ugualmente davanti alle saracinesche abbassate dei locali, ormai chiusi, e nelle strade, tra canti e balli.
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“Noi ingiustamente penalizzati”
Se nella prima parte della serata, l’ordinanza del sindaco Leoluca Orlando funziona, tra ingressi contingentati nelle piazze e nei locali, a tarda sera, quando le forze dell’ordine si allontanano e le saracinesche delle attività si abbassano, non esiste più alcuna regola. “Le ordinanze adottate dal Comune penalizzano soltanto i locali in regola. Quando noi abbassiamo le saracinesche succede di tutto: ambulanti abusivi con i pozzetti e attività che continuano a vendere alcol sotto banco”, queste lo sfogo di Giuseppe Silvestri, titolare del locale Cantavespri, su Repubblica.
L’ordinanza anti-movida
Il sindaco di Palermo ha voluto con una nuova ordinanza regolamentare la movida notturna in città. Nel fine settimana, dal venerdì alla domenica, fino al 31 luglio, è vietato vendere per asporto cibi e bevande di qualsiasi natura a partire dall’una di notte. Mentre è imposta la chiusura di tutti gli esercizi commerciali all’una e trenta. Nei giorni feriali, invece, dal lunedì al giovedì, il divieto di vendere cibi e bevande viene anticipato a mezzanotte e mezza. Mentre i locali commerciali e pubblici esercizi dovranno chiudere all’una di notte. Che i prossimi “tentativi” vadano meglio?