“E noi come stronzi rimanemmo a guardare” è la nuova pellicola del palermitano Pif, all’anagrafe Pierfrancesco Diliberto. Il film, presentato al festival del cinema di Roma, sarà proiettato oggi, 25 ottobre, a Palermo alle 18,30 al Tiffany e alle 21,30 al Metropolitan, con i saluti in sala del regista.
Il film, Targato Sky Original, prodotto da Wildside, Vision Distribution e I Diavoli, è l’opera terza di Pif, che segue “La mafia uccide solo d’estate” (2013) e “In guerra per amore” (2016). Pensata e girata in tempo pre-Covid, è una pellicola moderna, contemporanea, con un unico protagonista, che abbiamo già imparato a conoscere bene nei suoi lunghi cortometraggi: Arturo Giammaresi. Solo che questa volta sarà interpretato dall’attore Fabio De Luigi.
“E noi come stronzi rimanemmo a guardare”: ambientazione
L’ambiente che fa da sfondo è quello di un futuro prossimo nello stile di “Black Mirror”, tra dinamiche sociali ed economiche degne del genere, caratterizzato da desertificazione sentimentale e dallo sfruttamento lavorativo. Un futuro nel quale sconteremo la colpa della nostra passività: “E noi come stronzi rimanemmo a guardare”.
La trama del film
Arturo Giammaresi, alter ego di Pif (Fabio De Luigi) è un manager che diventa superfluo nella sua azienda per vittima dello stesso algoritmo che ha ideato per ottimizzare i tempi di lavoro. Perde così in un solo colpo fidanzata (Valeria Solarino), posto e amici. Si adatterà a lavorare come rider nella multinazionale Fuuber, consegnare pizze in bicicletta, governato da una tecnologia che gli detta ogni cosa, come, dove, quando. L’unica consolazione alla sua solitudine è Stella, un ologramma nato da una app sviluppata dalla stessa Fuuber. Ma dopo la prima settimana di prova gratuita, quando Arturo è ormai legato alla figura di Stella (Ilenia Pastorelli) lui non può permettersi di rinnovare l’abbonamento.
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Il ruolo di Pif
Questa volta Pif ha deciso di dedicarsi esclusivamente alla regia, rinunciando al ruolo del protagonista e ritagliandosi un personaggio secondario: un professore di filologia romanza che per arrotondare fa l”hater” sui social, altra figura che sta prendendo campo nel panorama contemporaneo.
Un film politico ma non solo
Un film politico nelle sue premesse, ma che prospetta diversi punti di riflessione su tematiche quanto più attuali. Si ride con una fitta al cuore, riflettendo sul nostro rapporto con la tecnologia, in preda ad un’ illusoria euforia che fa credere al mito della vita facile, mentre distratti e ipnotizzati scontiamo il prezzo della libertà. “Un domani le cose potrebbero essere peggiori di queste. E noi che questo peggio lo abbiamo visto crescere ci domanderemo cosa abbiamo fatto per arginarlo. E sai, cosa ci risponderemo? Noi come stronzi, rimanemmo a guardare“.