Caro-affitti – L’indagine nazionale condotta da Cgil, Udu e Sunia: “Quasi uno studente su due lamenta costi elevati, condizioni non dignitose degli appartamenti o è incappato in truffe.
La cabina di regia sui fondi del Pnrr non risolve il problema”. E in piazza tornano le tende
Uno studente su tre non riesce a pagarsi l’affitto. Uno su due lamenta comunque costi troppo elevati o condizioni non dignitose degli appartamenti, con case troppo piccole, decadenti, invivibili. Per il 41% degli universitari il problema sta nella carenza di alloggi. Il 14% segnala di trovare quasi soltanto appartamenti per studentesse e dunque di restare escluso. E ancora: il 46% dei ragazzi è incappato di truffe e annunci falsi. E sono centinaia anche le segnalazioni di proprietari che rifiutano l’affitto a studenti stranieri per un pregiudizio razzista.
Caro-affitti: L’erosione delle risorse a migliaia di famiglie
È questa l’allarmante condizione abitativa per gli universitari fuori sede, circa 820mila in tutta Italia, che emerge da un’indagine nazionale portata avanti dalla Cgil, dall’Unione degli universitari e dal Sunia.
“Il caro vita sta colpendo duro. Gli universitari sono una delle categorie in maggiore difficoltà economica”, dichiara dalla segretaria nazionale della Cgil, Daniela Barbaresi, “e la spesa più consistente è sicuramente quella dell’alloggio, che di conseguenza erode risorse a migliaia di famiglie. Secondo i dati preliminari in nostro possesso, il 29% degli universitari è in grave difficoltà nel pagare affitto e bollette. C’è bisogno di un intervento economico urgente”.
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Caro-affitti: “Il diritto allo studio continuamente violato”
“Stiamo ancora raccogliendo risposte da tutta Italia da parte di studenti che non riescono a permettersi tutti i rincari. In moltissimi”, aggiunge Camilla Piredda, coordinatrice nazionale dell’Udu, “ci segnalano enormi difficoltà nel trovare alloggio”.
E il quadro preoccupa molto le organizzazioni sindacali, tanto che Stefano Chiappelli, segretario generale del Sunia, parla di “diritto alla casa e diritto allo studio continuamente violati”. “A preoccuparci”, spiega, “è anche il numero di affitti in nero, troppi sembrano dichiarare di non avere un contratto regolare, e quasi il 40% degli studenti lo accetterebbe pur di risparmiare qualcosa. È evidente che lo studente è la parte debole del rapporto contrattuale e deve essere maggiormente tutelato dai soprusi e dalle speculazioni di un mercato locatizio fuori controllo”.
“Ma ora con il Pnrr i letti ci sono”
Ora la ministra della università Anna Maria Bernini, che ha istituito una cabina di regia a Palazzo Chigi, dice che i nuovi posti letto per gli studenti universitari da realizzare con i fondi del Pnrr ci sono, almeno sulla carta. Sono 67mila i posti messi a disposizione da soggetti pubblici e privati. Anche se a ben vedere il problema è sempre uno: i soldi.
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Ma l’Udu replica: “La convocazione della cabina di regia sugli alloggi universitari seguita alla rimodulazione della quarta rata del Pnrr non risolve i problemi che abbiamo segnalato sulla condizione allarmante per gli universitari fuorisede”.
Tornano le tende
Per questo la prossima settimana in tutta Italia torneranno le tende, oltre Milano dove sono già spuntate. Il 25 settembre si inizierà a Roma con un presidio davanti alla Sapienza. Poi saranno coinvolte Bologna, Modena e Lecce, e a seguire gli altri atenei italiani, fino alla manifestazione del 7 ottobre, di nuovo a Roma.
“Il governo”, aggiungono in conclusione il sindacato confederale e il sindacato degli inquilini, “continua a concentrare gran parte delle risorse sugli studentati privati, finanziando camere che arrivano a costare 1000 euro al mese. Bisogna cambiare strada e investire seriamente nelle residenze universitarie pubbliche”.