A dominare è il silenzio, il centro di palermo, cuore della movida, è spettrale. Normalmente anche in settimana strade principale, via Maqueda, il Massimo, Via Ruggero settimo sono piene di vita ma l’emergenza coronavirus e le norme imposte dal governo fermano tutto.
Le saracinesche sono abbassate, sedie e ombrelloni per i dehor sono ritirati. Le strade sono dominio di decine di ryder che fanno consegne a domicilio. E in molti hanno chiuso a tempo indeterminato.
La città in queste ore è spettrale, è inanimata. Il silenzio è tornato a dominare le strade, interi quartieri. Ma è come se questo silenzio si sia trasformato in suono assordante. Un silenzio surreale rotto solo dalle sirene delle tante ambulanze che transitano nelle vie dirette agli ospedali cittadini. E’ come stare in guerra. Nessun di noi ha mai visto niente di simile, un’emergenza sanitaria di questo tipo. L’incertezza della scadenza temporale indefinita ci pone poi davanti tanti interrogativi. Con un senso di ansia, sembra aver perso i nostri punti di riferimento delle nostre quotidianità ormai stravolte. Questo tempo della sofferenza è un’opportunità invece per cercare un nuovo equilibrio e nuove priorità. Un dolore che può essere trasformato in forza. Ritrovarci domani come atleti ai blocchi di partenza.