Gli alunni del Bendetto Croce hanno deciso di scendere davanti il Palazzo della Regione Siciliana per reclamare maggiore sicurezza tra i banchi di scuola. La Sicilia è stata l’ultima regione a far rientrare i ragazzi delle superiori a scuola lunedì 8 febbraio. Ma secondo le parole di chi la scuola la vive, nulla si è fatto per migliorare la situazione.
Il grido dei giovani liceali di giorno 10 febbraio è “Non c’è presenza, se non c’è sicurezza”, ma anche “Se ci bloccano il futuro, noi blocchiamo la città”. A raccontare i motivi profondi della protesta è stata la rappresentante di consulta del liceo scientifico palermitano Anna Maria Maglio. La giovane studentessa ha dichiarato ai microfoni di Palermo Today: “Gli studenti in Italia non sono ascoltati. La sicurezza è completamente assente. Siamo in pericolo noi e i nostri insegnanti. Da una settimana proviamo a farci sentire. Noi vogliamo un impegno reale. Ci stanno obbligando a scegliere tra il diritto alla sanità e il diritto allo studio. È ingiusto“.
La protesta degli studenti del Croce
Sul capitolo trasporti, la rappresentante del Croce riporta: “Noi abbiamo i documenti. Non è stato fatto nessun cambiamento nel sistema di trasporti palermitano, come ci stanno dicendo le autorità regionali. Siamo solo obbligati al nostro assurdo destino. Non possiamo provare sulla nostra pelle il funzionamento dei mezzi pubblici“.
La parola poi passa al rappresentante d’istituto, sempre del Bendetto Croce, Gaetano Frittitta: “Le aule sono fredde, i trasporti sono completamente pieni. Stiamo rischiando la vita nostra e dei nostri cari fragili. Chiediamo un confronto con l’assessore alla Sanità La Galla. Non si è fatto nulla da novembre“.
Nel mentre si sente il coro “Lo studente paura non ne ha”. Questa volta il celebre coro, che accompagna gli studenti durante le prime manifestzioni della loro vita, è dedicato alla mancanza di sicurezza contro il Covid-19.
Al più presto sperano gli alunni del Croce che si uniscano altre scuole del capuologo siciliano alla protesta. Infine l’alunno del Croce racconta: “La preside del Benedetto Croce non appoggia la nostra idea. Noi abbiamo chiesto a lei di continuare formalmente le lezioni in DAD, ma lei ha rifiutato. La protesta continuerà”.