Palermo zona franca? – Mentre discutiamo di chiusure e restrizioni, e abbiamo ascoltato increduli un DPCM che ha decretato le sorti – se non altro tristi – del nostro Natale, a Palermo abbiamo le solite zone franche della città in cui sembra che la pandemia non ci sia mai stata.
La foto che vi presentiamo è stata scattata nell’improvvisato campo ROM di Via Messina Marine. A due passi dall’Ospedale Buccheri Laferla
Viene da chiedersi dove siano i controlli, quali sono le garanzie per la popolazione che è costretta da mesi a fare sacrifici enormi.
Che piova sempre sul bagnato, si sa, è cosa nota. Che in una città fortemente problematica si aggiunga la difficoltà di gestire fasce di popolazione apparentemente incuranti finanche della minima norma di sicurezza, non può essere una giustificazione per immagini di tal fatta.
Le lacune del nostro sistema stanno venendo fuori tutte, con tutta la loro problematicità.
Non bisogna, ad avviso di chi scrive, cadere nel facile tranello di schierarsi per partito preso e puntare il dito in un caso o abbracciare derive buoniste nell’altro. C’è, infatti, chi le regole non le rispetta per ignoranza, tensione criminale, arroganza e senso di impunità.
Questi vanno condannati, vanno repressi i loro comportamenti con l’auspicio, cardine del nostro ordinamento, di una loro compiuta rieducazione. C’è anche, però, chi a casa non può stare semplicemente perché una casa non ce l’ha; sono gli invisibili di sempre, donne e uomini che sfuggono ai censimenti, ai servizi sociali, sfuggono alle forze dell’ordine e spesso anche ai canali di volontariato.
Ecco, come sempre, è nel mezzo tra queste due anime che va cercata la cura al malanno. Fare i forti con i deboli e i deboli con i forti non è proprio dello Stato di diritto quale l’Italia è. Reprimiamo l’arroganza degli impuniti, assembrati e strafottenti, e guardiamo con onestà a chi non abbiamo mai visto… Che questa pandemia non possa portare anche qualcosa di buono?