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Paracadute alla crema “trionfano” all’Ig Nobel


Spesso le scoperte più importanti avvengono assolutamente per caso. La storia del colpo di fortuna di Alexander Fleming e della scoperta della penicillina è nota, così come quella dei raggi x, da parte di Wilhelm Conrad Rontgen mentre eseguiva al buio esperimenti sulla produzione dei raggi catodici.

Ma la scienza è fatta anche di ricerche apparentemente assurde e curiose: proprio per questo motivo un gruppo di allegri scienziati ha istituito il premio IgNobel, un’onorificenza assegnata annualmente, in chiave ironica, a dieci persone che si sono distinte per ricerche o risultati scientifici futili, spesso imbarazzanti, ma tutt’altro che noiosi.

Una di queste ricerche riguarda l’azione paracadutistica delle famose tortine Twinkies tanto care agli americani. Sì, avete letto bene, non vi siete sbagliati: Chris Gouge e Todd Stadler, della Rice University di Houston, hanno sottoposto a numerosi test le famose merendine di morbido pandispagna ripiene da soffice crema al latte, diffuse negli Stati Uniti.

Gli esperimenti spaziavano dal test di solubilità, nel quale una tortina immersa in acqua si è allargata fino a raddoppiare le sue dimensioni, al test di resistività elettrica, col quale si è dimostrato che le merendine possono essere usate per isolare i cavi elettrici. Nel corso del test di risposta gravitazionale, poi, una tortina è stata fatta precipitare dal sesto piano riportando solo lievi danni. Questo ha permesso ai due scienziati di presumere che, se un uomo fosse costretto a saltare dall’alto di un edificio, potrebbe efficacemente rivestirsi di tortine per attutire la caduta.

Un risultato che ha causato ilarità e scherni nell’universo scientifico.

Ma i due ricercatori, nel corso della premiazione, hanno aggiunto: «Non abbiamo verificato sperimentalmente questa ipotesi e non consigliamo di farlo. Tuttavia, se proprio qualcuno decidesse di non darci retta, ci racconti almeno com’è andata».

Le vie della scienza sono infinite: di sicuro, i Twinkies non saranno mai sperimentati su cavie umane ma fanno di certo venire l’acquolina in bocca.

N.B.: con questo post esordisce su Younipa una nuova rubrica dedicata alle ricerche più curiose e/o importanti che provengono dalle Università di tutte le mondo. Liberi naturalmente anche voi di segnalare quelle che incontrate sulla rete. Inviate i vostri post a [email protected].

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