Continua lo scontro dopo le parole di Domenico Dolce sui giovani fannulloni, c’è chi dice che lo stilista non deve tornare più in Sicilia.
I “siciliani fannulloni” questa la convinzione di Domenico Dolce come già abbiamo riportato in un precedente articolo, il rinomato stilista, lui stesso di discendenza siciliana, che un tempo partì con una valigia di cartone, come si dice comunemente. Oggi le sue parole portano un peso considerevole, poiché questa frase stereotipata è stata espressa da un personaggio di fama. Queste parole risuonano in modo imponente e infliggono un danno ancora più profondo proprio a causa di ciò. Il movimento ‘Si resti arrinesci’ e il deputato regionale Vincenzo Figuccia non risparmiano critiche nei confronti dello stilista, giungendo persino a invitarlo a non fare più ritorno in Sicilia.”
I pensieri diffusi sulla Sicilia, luoghi comuni
La dichiarazione di Dolce non poteva che evocare indignazione e frustrazione: “Voi giovani siciliani siete fannulloni senza dignità, andate a lavorare! Qua da me si aspettano che gli regali soldi […] Io a 18 anni ho preso una valigia di cartone e sono andato a Milano”. Queste sono in sintesi le parole che il celebre stilista miliardario ha pronunciato qualche giorno fa, dimostrando poca sensibilità verso la difficile situazione di decine di migliaia di giovani siciliani. Questi giovani si trovano costretti ogni giorno a destreggiarsi tra la disoccupazione, lo spopolamento, il lavoro instabile, sottopagato e in nero.
“Vecchi luoghi comuni di una costruzione culturale secondo cui l’unica scelta che abbiamo sia andare via dalla Sicilia, perché qui per causa nostra non cambierà mai niente. Ognuno di noi, giovani siciliani fannulloni, ha una storia da raccontare. Una storia che si scontra con delle scelte politiche mirate che da decenni condannano la nostra terra all’abbandono e alla rassegnazione” questa la risposta del movimento “si resti arrinesci” di cui abbiamo parlato precedentemente in maniera dettagliata.
La storia di giovani Siciliani, parla Alessandro
Storie come quella di Alessandro, un giovane di 25 anni proveniente da Catania, vengono narrate dal movimento giovanile. Da anni, Alessandro si trova a confrontarsi con una realtà lavorativa e sociale che limita le possibilità di scelta per i giovani. “Da quando ho finito la scuola ho deciso di non abbandonare la città in cui vivo, di non rassegnarmi alle difficoltà ma costruire qui il mio futuro”, questa la risposta alle dichiarazioni di Dolce “Negli anni questa scelta non è stata facile: per poter frequentare l’università sono stato da subito uno studente-lavoratore. In Sicilia, a Catania, trovare lavoro è stato possibile solo nell’ambito della ristorazione e del turismo: ho fatto il rider e ho lavorato in sala per tre anni, sempre a condizioni di sfruttamento e che richiedevano spesso più di dieci ore di lavoro giornaliere”.
Il deputato Figuccia manda una lettera aperta
Anche la lettera aperta del deputato regionale Vincenzo Figuccia si schiera a favore dei giovani siciliani, descritti come individui “creativi e con idee chiare”. Figuccia non risparmia critiche nei confronti dello stilista, usando l’espressione siciliana “Pirocchiu arrinisciutu”, che riferisce a una persona di umili origini che ha ottenuto successo. Nella sua missiva, il parlamentare accusa lo stilista di essere “arrogante e privo di memoria”, e lo esorta a chiedere scusa.
“La nostra terra mette i giovani di fronte a innumerevoli difficoltà e disagi”, scrive Figuccia, “dove non sempre è una scelta semplice decidere se partire o rimanere. Chi è cresciuto nel Sud conosce la privazione, la fatica, l’arte dell’adattamento e dell’invenzione, e spesso questo non è affatto un divertimento. Incolpare i giovani dalla tua posizione privilegiata non ti conferisce onore e sicuramente non contribuisce a cambiare la situazione attuale.”
E conclude il deputato Regionale Figuccia dicendo “Da Siciliano a Siciliano mi spingo a dirti che l’hai proprio ‘scafazzata’. A Milano forse potrai atteggiarti per queste frasi offensive che hai voluto, sprezzante, lanciare ai nostri giovani, ma qui ai tuoi conterranei sei apparso veramente per quello che sei ‘un pirocchiu arrinisciutu’. Con l’auspicio che in futuro possa mettere a freno il Tuo narcisismo e la Tua arroganza, ti invito, la prossima volta, ad accendere il cervello prima di aprire bocca. Mi chiedo se Tu stia riflettendo sulle parole pronunciate. E se Tu abbia compreso che è il caso di chiedere scusa per le frasi, visto che sono apparse davvero inappropriate e lesive nei confronti di tutti i giovani e di tutti i Siciliani”.
Una lettura diversa quella dell’Assessore Turano
Un’interpretazione completamente diversa è stata data dal lato dell’assessore regionale, Mimmo Turano.
“Le parole di Domenico Dolce le ho lette come un appello all’impegno. Domenico Dolce ha sbagliato! I giovani non stanno su Facebook, stanno su TikTok e Instagram. Ho letto le polemiche per alcune dichiarazioni di Domenico Dolce sui giovani siciliani e mi dispiace che qualcuno dei nostri ragazzi si sia offeso. Io ho letto le parole di Dolce come una provocazione positiva a impegnarsi, a rischiare, a fare di più, a mettere a frutto i propri talenti. Noi siciliani lo sappiamo bene che funziona così. Abbiamo anche un modo di dire: cu nesci arrinesci. Chi parte, chi esce dai suoi schemi, chi lascia la sua casa, riesce, ce la fa! Vorrei prossimamente far incontrare i ragazzi con Domenico Dolce, sono convinto che possa essere una straordinaria occasione non solo per chiarirsi ma per crescere tutti!”.