Passi gran parte della giornata a tirare fuori dalla scatola cranica battute una dietro l’altra? Riesci a far sorridere chi ti sta intorno e sei considerato un giullare mancato? Allora sei più intelligente dei cosiddetti bacchettoni che passano ore e ore col muso sui libri.
Uno studio condotto dagli psicologi americani Daniel P. Howrigan e Kevin MacDonald, pubblicato sulla rivista Evolutionary Psychology, ha stabilito che l’umorismo è indice di salute mentale.
La ricerca, che verifica la corrispondenza tra il senso dello humour e l’indicatore di intelligenza, ha analizzato anche le interazioni tra i due fattori e i cosiddetti Big Five, i cinque tratti della personalità che ognuno possiede: energia, amicalità, coscienziosità, stabilità emotiva e apertura mentale.
Ne è risultato che una buona intelligenza è la premessa di uno spiccato senso dello humour, indipendentemente dai tratti della personalità e dal sesso. Se poi siete anche estroversi e aperti di mente, potete sviluppare buone abilità umoristiche. Ma non è tutto. L’umorismo rappresenta una marcia in più anche sul lavoro.
Ne è certo Chris Robert, ricercatore dell’università del Missouri, che a riguardo ha pubblicato uno studio su Research in Personnel and Human Resources Management. “Chi ha il senso dell’umorismo di solito è più creativo – spiega Robert – non solo perché è meno ansioso e stressato, ma anche perché sia l’umorismo che la risoluzione di problemi inaspettati richiedono di trovare una connessione tra fatti non in relazione tra loro’’.
Per i capi poi l’umorismo è essenziale per gestire bene la squadra. In sostanza, quindi, se sapete far ridere con arguzia, avrete sicuramente un cervello sveglio e attento e la vita vi sorriderà di conseguenza.