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Premio Nobel per la Pace, l’Ateneo propone Malala Yousafzai


L’Università di Palermo scende in campo per Malala Yousafzai, studentessa ed attivista pakistana, gravemente ferita il 9 ottobre scorso alla testa ed al collo da uomini armati, saliti a bordo del suo pullman scolastico mentre tornava da scuola, «simbolo degli infedeli e delle oscenità» secondo i talebani.

L’Ateneo, infatti, ha aderito alla campagna per la sua candidatura al Nobel per la Pace, iniziativa motivata così dal rettore Roberto Lagalla: «Malala è diventata un simbolo di libertà e di amore per la conoscenza. Due anni fa abbiamo sostenuto la campagna per salvare la vita a Sakineh, la donna iraniana condannata alla lapidazione con l’accusa di adulterio, adesso appoggiamo con convinzione la candidatura di Malala al Nobel».

Come si legge sul comunicato diffuso dall’ufficio stampa dell’Ateneo: «la campagna italiana per la candidatura è stata lanciata su Change.org (la piattaforma on line per l’attivismo) proprio da Palermo grazie a Giovanna Fiume, docente di Storia moderna dell’Ateneo, da sempre impegnata nella difesa dei diritti delle donne».

La professoressa, a tal proposito, ha affermato: «Ho sempre considerato l’istruzione e, per suo tramite, la cultura tra le più potenti armi di avanzamento della società in generale e della condizione delle donne in particolare per questo non posso restare indifferente di fronte al coraggio di Malala in Pakistan, e ho iniziato questa petizione perché credo che la politica italiana debba dimostrare il proprio deciso sostegno verso questa causa».

Scopo della petizione – cliccate qui se volete firmare – è chiedere ai leader dei maggiori partiti presenti nel Parlamento italiano di sostenere tutti insieme la candidatura. I parlamentari, infatti, sono tra coloro che possono presentare le candidature per il Nobel per la Pace. A oggi più di 100 mila persone hanno firmato in Canada, Inghilterra, Francia e Germania.

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