Il caso dei politici siciliani che si sono spostati dalla corte di Schifani è un esempio concreto di come i politici spesso mettano da parte la coerenza per raggiungere i loro obiettivi di potere.
Il Governatore della Sicilia, Renato Schifani, ha avuto come sfidanti diretti e indiretti politici come Giancarlo Cancelleri, ex leader del Movimento 5 Stelle, Caterina Chinnici, figlia del giudice Rocco Chinnici e candidata alle ultime elezioni regionali, e Gaetano Armao, altro avversario in corsa alle elezioni regionali del settembre scorso.
Ma in poche settimane tutti i suoi sfidanti si sono spostati dalla sua opposizione alla sua schiera di sostenitori. Un’azione che ha sollevato critiche e perplessità da parte dei cittadini.
Questa incoerenza politica dimostra come la politica sia spesso un gioco di potere, in cui l’opportunismo e la ricerca del proprio vantaggio personale prevalgono sulla coerenza e sulla lealtà ai propri ideali.
La mancanza di coerenza in politica mina la fiducia dei cittadini nei politici stessi e nella politica in generale, generando apatia e disillusione.
Accolto a braccia aperte
Sorrisi, pacche sulle spalle, strette di mano e abbracci per Giancarlo Cancelleri alla fine della kermesse di Forza Italia, a Palermo, dove il presidente della Regione Renato Schifani stamani ha ufficializzato la sua adesione, quella dell’ex leader siciliano del M5s al partito di Berlusconi. Molti dirigenti azzurri si sono avvicinati a Cancelleri per salutarlo. Il coordinatore regionale Marcello Caruso lo ha abbracciato. A fianco di Cancelleri il deputato regionale Nicola D’Agostino artefice dell’ingresso tra gli azzurri del fondatore dei 5stelle nell’isola. E lui appare davvero contento
Cancelleri: “Su Forza Italia ho sbagliato, è una famiglia di valori”
“Chi non cambia mai idea non cambia mai nulla. Mi sono reso conto che probabilmente in passato ho fatto delle valutazioni errate, ho cambiato idea. Oggi c’è una famiglia di valori che mi può accogliere e che l’ha fatto nonostante io abbia espresso delle parole dure anche nei confronti di Schifani in campagna elettorale. Schifani ha voluto andare oltre e ha ha voluto tributarmi un gesto di affetto e di stima, che ho apprezzato” ha detto l’ex leader del M5s in Sicilia, Giancarlo Cancelleri, alla fine della convention.
Caterina Chinnici e il salto del fosso
Dopo Giancarlo Cancelleri e la sua adesione a Forza Italia con annesse polemiche, gli azzurri hanno realizzato un altro colpo politico in gradi di agitare le acque in tutto lo spettro politico siciliano.
La candidatura alla Presidenza della Regione
ricordiamo: ancora non confermata dalla diretta interessata – dell’addio di Caterina Chinnici al Partito Democratico e del suo presunto imminente passaggio a Forza Italia, in casa Dem è stato avverti come un terremoto politico.
Può sembrare una metafora esagerata, ma la misura dell’importanza di questo avvenimento è data dal numero di bocche cucite tra i dirigenti del Pd: nessuno, al momento in cui scriviamo, ha voluto commentare la notizia.
E, tra i Dem che parlano, tutti chiedono l’anonimato. Tra le tante riflessioni, ne viene fuori una: perché tutto questo trambusto sul presunto addio della Chinnici?
Intanto perché si parla della è ex candidata alle regionali, la sfidante numero uno di Renato Schifani, che ora diventerebbe sua alleata. E sorprende non per quello che lei, figlia del magistrato ucciso dalla Mafia, rappresenta. Ma perché evidenzia l’errore strategico di quel gruppo dirigente che, qualche mese fa, l’ha scelta come candidata.
Il Caso Armao
Dopo la sconfitta alle elezioni regionali contro Schifani, Gaetano Armao è stato scelto come consulente del presidente della regione. Armao era candidato con il Terzo Polo e aveva ottenuto solo il 2,1% dei voti. L’incarico di Armao prevede la gestione dei rapporti della Regione Siciliana con il governo italiano e l’Unione Europea per i finanziamenti, con un compenso annuale di 60.000 euro.
Molti critici vedono in questo incarico una sorta di commissariamento dell’attuale assessore al Bilancio, Falcone. Tuttavia, Schifani giustifica la scelta di Armao affermando di conoscere le sue competenze da oltre 25 anni.
In conclusione, la politica dovrebbe essere un impegno basato sulla coerenza e sulla lealtà ai propri ideali, non sull’opportunismo e sul gioco di potere. Solo così si può ricostruire la fiducia dei cittadini nella politica e nei politici che li rappresentano.