L’iPhone mi ha quasi fatto uccidere
Roberto Escobar, fratello del noto trafficante colombiano di droga Pablo, ha intentato una maxi causa legale alla Apple per chiedere un risarcimento record da 2,6 miliardi di dollari, pari a circa 2,3 miliardi di euro. Per il fratello dello spietato narcotrafficante sudamericano infatti la società di Cupertino fondata da Steve Jobs ha messo in pericolo la sua vita lasciando che il suo iPhone venisse intercettato.
Come riportato da The Next Web, la società di Roberto Escobar (la Roberto Escobar Inc.) sta facendo causa a Apple per un presunto bug di FaceTime. Escobar afferma di aver acquistato un iPhone X perché gli è stato detto che era il “telefono più sicuro sul mercato” e non sarebbe soggetto a vulnerabilità in futuro.
Roberto Escobar afferma di essere stato informato della sicurezza dell’iPhone da un dipendente del supporto Apple. La sicurezza era una grande preoccupazione per Roberto, poiché è stato già vittima di un tentativo di omicidio. Tuttavia ha dichiarato aver ricevuto numerose chiamate FaceTime indesiderate, e successivamente ricevuto una lettera intimidatoria legata alle chiamate.
Questo ha portato Roberto Escobar a citare in giudizio Apple per tre motivi:
- violazione del contratto (richiesti 100 milioni di dollari): il contratto orale stipulato con la dichiarazione da parte di un dipendente Apple che il suo smartphone non aveva exploit.
- negligenza (richiesti 500 milioni di dollari): dovuta alla mancata comunicazione da parte di Apple della presenza dell’exploit a Escobar
- afflizione emotiva (richiesti 2 miliardi di dollari): dovuta allo stress generato, all’imbarazzo e umiliazione e angoscia legati alla vicenda.
Il tribunale ha già accettato la causa di Roberto Escobar ed ora Apple ha 30 giorni per rispondere.
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