Prof. rifiuta green pass. Si chiama Valentino Di Carlo, ha 41 anni. Con tre lauree magistrali (Scienze politiche, Scienze filosofiche, Lettere moderne), insegna in scuole e istituti superiori di Lecco, “da precario”. Di Carlo dice: “Proprio essendo precario la mia scelta è ancora più difficile: vengo sballottato ogni anno da una scuola a un’altra”.
Il docente: “Una posizione di principio necessaria a difesa della libertà di recarsi nel posto di lavoro ad esercitare la professione e portare a casa un misero stipendio per vivere”.
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“Si vax, No green pass. Ho già ricevuto le prime offese della mattina per questa intervista appena uscita sul quotidiano Repubblica di oggi. È necessario però assumersi le responsabilità civili soprattutto per chi svolge la mia professione”.
A parlare, o per meglio dire a scrivere è Valentino Di Carlo, uscito allo scoperto suscitando un vespaio di polemiche. Dopo l’uscita dell’articolo infatti il docente si è sfogato in rete.
Il prof di Lecco: “Sono stato ricoperto di insulti”
Ma andiamo con ordine. Nel giorno dell’entrata in vigore dell’obbligo per il eprsonale scolastico del green pass, Di Carlo ha dichiarato di non essersi sottoposto al vaccino: “Vorrei vederci più chiaro e non fare la cavia: che poi sia utile vaccinare in questo momento storico per calmierare il contagio, lo capisco: però non mi si può chiedere un foglio per entrare al posto di lavoro” si legge nell’intervista rilasciata a Repubblica.
Il docente inoltre, ha anche criticato, sempre nell’intervista, il costo dei tamponi (necessari per ottenere il green pass in caso non ci sia sottoposti a vaccinazione) “Il tampone costa adesso 15 euro, ne devo fare tre a settimana, per un totale di 45 euro a settimana. E solo per poter entrare nel posto di lavoro. Siamo l’unica categoria trattata così“.
E sul web nel suo profilo Facebook sono iniziati a piovere gli insulti da parte di chi lo accusa, tra le latre cose, di essere alla ricerca di una facile notorietà.