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Proposta di legge per abolire i test d’ingresso, voi che ne pensate?


Lo “scoglio” del numero chiuso per l’accesso all’università potrebbe scomparire. Come? Semplice … con una proposta di legge, sottoscritta dall’onorevole Giampiero Giulietti, secondo il quale «il diritto allo studio e il libero accesso alla formazione universitaria rappresentano uno dei principi fondamentali ed inalienabili della persona e, per questo, va incentivato, non bloccato in partenza».

E così, se la proposta venisse accettata e tramutata in norma, tanti giovani non sarebbero più costretti a “giocarsi” il proprio destino come in una partita a scacchi in cui, spesso, subentra la ‘pedina’ fortuna. «È opportuno abolire il sistema di accesso a numero programmato – dice Giulietti – viste anche le criticità riscontrate nel corso degli anni dallo stesso procedimento selettivo che spesso risulta essere una vera e propria lotteria».

Secondo l’onorevole, dunque, bisogna garantire uguali possibilità di accesso allo studio «così come alla ricerca di un posto di lavoro». I test di ingresso all’università, istituiti per adeguare l’istruzione terziaria italiana a quella europea, secondo l’onorevole «hanno finito per scaturire l’effetto opposto, dando vita ad un sistema che ha di fatto impedito il libero acceso al diritto allo studio».

Ma non è tutto. La proposta riguarda anche nuove norme per l’accesso ai corsi nonché il sostegno a quegli studenti che, pur essendo capaci e meritevoli, non dispongono dei mezzi per proseguire gli studi. «L’Italia vanta il triste primato europeo di abbandoni degli studi universitari – prosegue Giulietti – con una media di due studenti su tre che non raggiungono la laurea. Bisogna rimuovere gli ostacoli che scoraggiano i ragazzi poveri e di talento dall’acquisire un’istruzione superiore».

Una dichiarazione in linea con le “promesse” del neo governo Renzi sulla “rivoluzione” di scuola e università.

E voi che ne pensate? È giusto abolire i test d’ingresso?

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A proposito dell'autore

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10 Risposte

  1. Midori

    Se ne sono accorti adesso?
    Guarda caso proprio quando si registra un calo di iscrizioni all’ università…
    Alla faccia della filantropia.

  2. Francesco

    Il diritto allo studio viene molto spesso negato dalle altissime tasse universitarie, abolire il numero programmato non risolverebbe certo il problema

  3. Grazia

    I test di accesso stanno rovinando il futuro ai giovani, che non riescono più a pensare al loro domani. Bisogna dare a tutti la possibilità di scelta!
    La selezione deve avvenire lungo il corso di studi, dove i più bravi e determinati andranno avanti, ma TUTTI devono poter avere la possibilità di seguire i propri sogni.

  4. Grazia

    Facciamo qualcosa tutti per interrompere questo sopruso.

    Sosteniamo la proposta di legge per abolire i test d’ingresso all’Università.

  5. gabriella

    Viviamo in un paese dove quasi tutti i diritti della Costituzione sono un opzional.
    Il DIRITTO allo STUDIO con lo sbarramento dei test va a farsi benedire, date la possibilità ai ragazzi di partecipare tutti e di far valere le proprie potenzionalità e non certo con i test.
    Ma i nostri Ministri all’Istruzione non si sono accorti che soltanto il 10% degli iscritti al primo anno arriva a laurearsi.

  6. Lorenzo

    Spero che i dati sulla percentuali di laureati finali siano corretti, non ho fatto ricerche in tal senso, ma mi rincuorerebbe se così fosse perché sarebbe la dimostrazione che l’utilizzo dei test non è un mezzo efficace per stabilire il valore e le potenzialità dei nostri studenti (possibili futuri laureati) peccato che tutto ciò non si riesca a cambiare… forse perché è più facile manomettere una griglia di risposte piuttosto che i risultati ottenuti nel corso di anni di studi??? Ai posteri l’ardua sentenza.

  7. Salvatore Belmonte

    I test d’ingresso all’università sono un vero e proprio obbrobrio, chi scrive si è laureato in medicina e chirurgia rispettando solo il parametro della regolarità degli esami superati. Infatti, ai miei tempi esisteva il cosi detto presalario ed il diritto alla casa dello studente per i meritevoli e bisognosi. Ogni anno era necessario superare un numero di esami previsto dalla legge altrimenti si perdeva il diritto alla borsa di studio( presalario) ed alla casa dello studente. Mi sono laureato a Pisa in sette anni e tantissimi miei compagni che si erano iscritti insieme a me,non avendo la mia stessa costanza nello studio, hanno cambiato facoltà o si sono ritirati dall’università. Dunque, la selezione si fa naturalmente, senza bisogno di test d’ingresso che discriminano i nostri giovani pregiudicando le loro giuste aspirazioni! Onore ai firmatari della proposta di legge. Li voterò!

  8. giuseppina

    Spero vivamente che la proposta divenga legge… qualcuno alla fine si è reso conto di quanto i test di ingresso hanno fatto male a tanti ragazzi togliendo loro il diritto allo studio ed alla passione, perchè spesso per superare lo stress dei test si finisce per ripiegare su facoltà di interesse secondario. Credo che tutti abbiano diritto allo studio. Molte università Europee non prevedono test ma verifiche in corso. Questo credo sia giusto… ma non negare ad un ragazzo di perseguire un sogno o le proprie aspirazioni.
    Complimenti ai firmatari della proposta.. a loro dico: E’ ORA CHE SOFFI IL VENTO DEL CAMBIAMENTO!!!!

  9. Mattia

    Bastardi di politici! Quando li tolgono è sempre tardi! Se ne fregano di noi giovani! BASTARDI!!

  10. Valentino

    Bravissimo onorevole Giulietti!!!!la scuola deve tornare ad essere libera e libero deve essere l’accesso,per tutti.La selezione deve essere fatta sugli studi,sui meriti dei singoli studenti durante gli anni di studio.Cambiatela immediatamente e mandiamo a casa questa gente che lucrava coi
    corsi di preparazione a pagamento per preparare i ragazzi ai test d’accesso universitari.Una vergogna,roba da Medioevo,secondo me ANTICOSTITUZIONALE.Ragazzi sveglia il futuro è nelle vs mani