Nel pomeriggio del 5 gennaio gli studenti e rappresentanti d’istituto del liceo Regina Margherita di Palermo hanno firmato un avviso di protesta, affinché tutti i ragazzi non entrino a scuola. Ad oggi il rientro nelle superiori, dopo una lunga riunione nella notte a Roma, sarebbe previsto per giorno 11 gennaio. E in presenza dovrebbero esserci il 50% della classe, l’altro 50% seguirà a distanza.
Per i rappresentanti d’istituto del liceo palermitano, portavoci della protesta, non è possibile che le ragazze e i ragazzi possano avere il minimo rischio di contrarre il virus dentro le mura scolastiche. Da anni la scuola superiore, anche prima del Covid-19, reclamava aule e classi troppo piccole per il numero di studenti.
Il comuniato/protesta degli studenti
Così inizia il comunicato scritto dagli studenti: “Da quando è giunta la notizia che, in seguito alle vacanze di Natale, la scuola sarebbe dovuta riprendere in presenza, noi studenti abbiamo avanzato una serie di richieste alle istituzioni perché il rientro fosse utile e sicuro.
L’appello per una scuola più sicura e a misura di studente è stato accolto molto positivamente dal dirigente scolastico del nostro istituto, da molti insegnanti e da genitori all’interno del consiglio. “
Da quanto detto dai rappresentanti, le istituzioni non hanno ascoltato le loro richieste. “Malgrado ciò, da parte delle istituzioni non è arrivata alcuna risposta concreta su didattica, infrastrutture e trasporti. Il rientro è stato spostato all’11 gennaio (come già decretato dal consiglio di istituto della nostra scuola).
Ci ritroviamo dunque a dover rientrare a scuola giorno 11 gennaio con nessuna garanzia per la nostra salute e il nostro futuro. Ci rifiutiamo di tornare a scuola per un paio di settimane. Le istituzioni non sono state in grado di fornire le adeguate garanzie, ci rifiutiamo di vivere nell’incertezza costante.
Gli studenti meritano di più di questo, è giunto il momento di rivendicarlo.”
E infine arriva il simbolo della protesta. “Come rappresentanti del Regina Margherita invitiamo tutti gli studenti del nostro istituto a non rientrare in presenza al 50% giorno 11 gennaio, ma di presentarsi tutti esclusivamente alle lezioni a distanza.
Adesso è il momento di dire basta!
La scuola non può continuare ad essere oggetto di polemica politica a discapito della salute di studenti e personale e, soprattutto, a discapito del nostro futuro.”
La protesta si potrebbe allargare
Anche altri alunni di altre scuole superiori vorrebbero aggregarsi alla proposta del Regina Margherita. L’obiettivo è creare una sorta di protesta silenziosa contro la poca sicurezza delle scuole durante la pandemia. I risultati di questa sommossa studentesca si vedranno giorno 11 gennaio, per il tanto chiacchierato ritorno tra i banchi di scuola.