Emergono nuovi, inquietanti, retroscena sullo scandalo dei numeri falsati sulla pandemia di Covid in Sicilia. Due settimane fa – ricostruisce l’Agi – poco prima del 21 marzo, i positivi a Palermo erano 11.315. Poi arrivò un post del sindaco, Leoluca Orlando, che annunciò dati “chiari e puliti”. I positivi erano diventati, di colpo, 2.943, segnale di un “netto miglioramento”. “Quel bollettino quotidiano della Regione Siciliana è farlocco”, tuonò allora la presidente di Confcommercio Palermo, Patrizia Di Dio, che all’Agi ribadisce tutte le accuse formulate in un comunicato emesso dall’organizzazione il 22 marzo, subito dopo l’uscita di Orlando su Facebook, e dice. “L’inchiesta di oggi sembra darci ragione. Ma se prima credevamo nella buona fede di chi immetteva i dati nel sistema, oggi ci crediamo un po’ meno”.
La scorsa settimana l’associazione di categoria aveva presentato alle autorità regionali, tramite il proprio legale, istanza di accesso agli atti per vederci meglio in quel che accadde durante la settimana dal 15 al 21 marzo. “Volevamo sapere – spiega la presidente di Confocommercio Palermo – se i dati sull’emergenza vengono raccolti e trattati con metodi trasparenti e affidabili. Noi crediamo che i calcoli vengono fatti da tizi che hanno la matita dietro l’orecchio, in modo dilettantistico, e non attraverso un sistema per pienamente informatizzato: abbiamo sempre creduto alla buona fede”.
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Emerge dall’indagine, pero’, che i dati venivano ‘ammorbiditi’, secondo i magistrati, per non far approvare provvedimenti restrittivi, che le aziende non hanno mai gradito. “La cosa che conta – sottolinea Di Dio – è che si è proceduto a casaccio, in un senso e nell’altro, in una situazione di inaffidabilità che ci mette a rischio come imprenditori da un lato e come cittadini dall’altro. La verità è che serve trasparenza, che adesso non abbiamo. La politica siciliana, oggi più che mai, metta al centro del dibattito all’Ars sulla Finanziaria regionale, gli aiuti alle imprese, che hanno subito gravi pregiudizi sulla base di dati farlocchi”.
Sono ‘farlocchi’ anche i dati sulla campagna di vaccinazione? “Io so – risponde Di Dio – che non dicono quelle che ci serve, ovvero il ‘quando’ ne usciamo. Abbiamo messo in piedi, come associazione di categoria, una sorta di countdown della vaccinazione, tenendo ferma una media della campagna a partire dal primo vaccino. Ci serve che ci dicano quando ne usciamo, quando saremo tutti vaccinati. Sa cosa dice il nostro foglio excel? Che tutti i siciliani avranno la prima dose il 30 dicembre 2021. La prima dose eh?”.