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Quant’è difficile studiare dopo le vacanze, non è vero?


«Voglia di studiare saltami addosso!»…Alzi la mano chi non ha mai gridato in preda alla nevrosi o sussurrato a fior di labbra questa fatidica frase. Ogni studente che si rispetti nel corso della sua carriera universitaria ha implorato la divina volontà di impossessarsi del proprio corpo facendo apparire come per magia, dal cappello di un improvvisato giocoliere, la capacità di studiare tutta d’un fiato la sfilza di libri ormai impolverati sopra la scrivania.

La bella stagione è ormai giunta al termine e con essa la pazienza dei giovani accademici che, in queste ore, stanno facendo il conto alla rovescia dei giorni che mancano alla tanto temuta sessione di settembre. Dopo la mini vacanza tra sole, lidi, cocktail e relax la mente sembra proprio non voler riprendere il classico “tragitto” verso la retta via. Acqua cristallina, sonno pieno e abbronzatura doc sono “lussi” difficili da dimenticare in un batter di ciglia e così per ritrovare la motivazione perduta bisogna utilizzare qualche piccolo stratagemma.

Innanzitutto bisogna tener presente che il motto «chi fa da sé fa per tre» non vale sempre e meno che mai nello studio. Molti infatti per orgoglio cercano di riuscire nell’ardua impresa facendo tutto da soli (e la sottoscritta ne sa qualcosa!) non rendendosi conto che quella che intraprendono non è un’impresa da supereroi….ma da perditempo.

L’unico metodo sicuro e collaudato per risparmiare ore e ore di tempo è senza dubbio quello di riunirsi in gruppi di studio. Mini ovviamente: quattro ad esempio è il numero perfetto in questi casi. Studiando in compagnia si impara a cooperare, a condividere la conoscenza e confrontarsi con i colleghi. Una ricerca sui neuroni specchio dimostra inoltre che i benefici dello studio di gruppo sono presenti anche e soprattutto se i componenti hanno un livello diverso di conoscenza.

Se il vostro tempo ve lo permette (prima di riunirvi in gruppo) cercate di leggere sommariamente il capitolo o dispensa che dovete studiare. Questo vi servirà a darvi un’idea generale degli argomenti che andrete ad apprendere, ad avere un primo impatto e a capire quali saranno gli argomenti più facili e quelli più complessi.

Il luogo in cui studiate poi dovrebbe essere calmo e rilassante: un posto dove poter raggiungere il massimo della concentrazione. Un tavolo ampio, fogli per creare della mappe mentali, matite e pennarelli colorati per sottolineare i concetti fondamentali sono senza dubbio alcuni elementi essenziali per svolgere al meglio il proprio dovere.

Se riuscite a crearvi una routine di studio efficace, riuscirete anche a trarre il massimo profitto dalle sessioni di apprendimento. Molti studenti, infatti, riescono a superare brillantemente gli esami proprio perché hanno dato una routine alla propria vita per tutto il periodo di studi.

Un altro trucchetto detto e ridetto ma assolutamente non banale è quello di studiare sempre e solo con la mente riposata. Se il cervello è affaticato da altre attività o pensieri, non aspettatevi che il vostro rendimento sia elevato! Con una mente fresca, invece, riuscirete a trattenere e ad elaborare molte più informazioni dimezzando i tempi di apprendimento! Ad esempio, studiare al mattino presto è sempre un’ottima idea, ma se si è riposato almeno otto ore e dopo aver fatto un’abbondante colazione per rifocillare anima e corpo.

Suddividete lo studio in cicli da un’ora. La mente umana, dopo un certo periodo di tempo, avrà obbligatoriamente un calo di rendimento. Non siamo mica parenti dell’uomo bicentenario eh … L’ideale sarebbe studiare al massimo dell’intensità per 60 minuti: trascorso tale tempo, bisognerebbe farne 20 di pausa e nei 5 minuti successivi (prima di riprendere con i nuovi argomenti) si dovrebbe fare un “check” degli argomenti appresi nell’ora precedente.

Allontanate le distrazioni. Al bando Facebook, Twitter, Google plus e compagnia bella: due ore al giorno sono consentite ma cronometratevi. Non dovete chiudervi in casa certo e neppure estraniarvi dal mondo ma auto motivatevi, stabilite degli obiettivi e dei premi per il loro raggiungimento. Se fate i bravi e rimanete concentrati, il premio perfetto potrebbe essere ad esempio un’uscita con gli amici, una passeggiata in centro tra shopping e gelato o una serata “ballerina”.

Dovete infine sapere che il cervello umano “gradisce” alcuni cibi più degli altri. Quindi, se lo fate felice, apportando vitamine e proteine al vostro corpo, esso vi garantirà prestazioni maggiori e riuscirete ad imparare di più. Evitate di mangiare troppo cibi grassi ed eliminate (o limitate) il consumo di alcolici. Con quelli ci sarà tempo di festeggiare dopo la sessione ‘criminale’.

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A proposito dell'autore

Nata a Palermo l’8 dicembre del 1990. Da sempre, amante della poesia e dell’arte in ogni sua forma, ho deciso di assecondare la mia passione più grande: la scrittura. Un mondo, quello del giornalismo, spesso difficile e competitivo ma ciò non mi ha fermata. Mi sono laureata in “Giornalismo per uffici stampa” all’Università degli studi di Palermo lo scorso luglio. Nel 2011 arrivano le mie prime collaborazioni giornalistiche e televisive con "Cts, compagnia televisiva siciliana" e, nel novembre 2013, con "Livesicilia".

2 Risposte

  1. Giorgio

    Ognuno ha i suoi metodi di studio, che dipendono anche dal tipo di facoltà e dagli argomenti da apprendere.
    Ad esempio per una materia progettuale, in cui un gruppo di studenti deve realizzare un progetto (io sono della facoltà di ingegneria) devono necessariamente incontrarsi perchè altrimenti non lo si potrebbe materialmente fare.
    Nel caso delle materie progettuali, invece, ritengo che sia molto più redditizio per lo studio studiare da soli per poi incontrarsi con altri colleghi solo quando il programma è stato concluso. Il problema potrebbe essere che magari uno studente sa tutto e gli altri non sanno che pesci prendere, con la conseguenza che colui che sa “tutto” deve aspettare che gli altri si adeguino al tuo livello…

  2. Gigi Drava

    Ottimo articolo ed ottime considerazioni, per anni settembre ha rappresentato per me un vero e proprio incubo, fino a quando non mi sono ”organizzato” con un metodo serio e preciso.

    Le indicazioni che fornisci sono utilissime e mi permetto di condividere questo articolo sulla mia pagina facebook!