Il ministro Speranza aveva annunciato 5 giorni fa in Italia era stato raggiunto l’importante traguardo di un milione di persone vaccinate.
L’espediente verbale che nasconde la realtà dei vaccinati in Italia
Aveva anche ringraziato cittadini e operatori sanitari e si era detto soddisfatto del risultato. Dopo di lui anche il premier Conte aveva espresso entusiasmo, sbandierando il dato che faceva registrare il primato l’Italia in Ue.
I numeri però, non coincidevano con i conteggi fatti da Open fin dall’inizio delle vaccinazioni. E di conseguenza i tempi necessari a concludere la prima fase del piano, non coincidevano.
Nel frattempo il conteggio delle vaccinazioni sulla mappa italiana all’interno del sito del Ministero continuava a salire, ma Open ci spiega perché in un pezzo molto dettagliato.
Ieri poi è comparso un nuovo dato sulle vaccinazioni nel sito del Ministero, confermano quanto quelli annunciati da Speranza siano stati dati non veritieri, o meglio non completamente. Speranza ha infatti utilizzato uno stratagemma linguistico, per omettere una parte delle informazioni nei suoi proclami. Il numero di un milione di vaccinati, che continua a crescere, si è sempre in realtà riferito al numero di persone a cui è stata somministrata la prima dose di vaccino. Quindi al totale di dosi somministrate. Sappiamo però ormai tutti molto bene che il vaccino Pfitzer che si sta somministrando nel nostro Paese, consta di due dosi, e l’immunità si raggiunge solo dopo aver ricevuto la seconda.
Dal 19 gennaio infatti, sul sito del Ministero compare un altro dato accanto a quello delle dosi somministrate. Si tratta del “Totale persone vaccinate”. Cioè di quei soggetti a cui sono state somministrate entrambe le dosi del vaccino e che quindi stanno beneficiando dell’effetto completo della vaccinazione.
Una differenza non di poco conto. In un momento in cui la chiarezza e l’informazione trasparente ai cittadini non solo è un dovere istituzionale, diventa anche un obbligo morale, imprescindibile.
Anche perché avere un numero reale delle vaccinazioni del paese, aiuta a mantenere vivo lo stato di allarme e la conseguente responsabilità e cautela di ognuno.
I conti del Ministero della Salute non tornano
Secondo il calendario del piano vaccinale italiano, il totale delle categorie da vaccinare con priorità per il primo trimestre 2021 ammonta a quasi 6 milioni e mezzo. Per vaccinare tutti questi soggetti occorreranno circa 13 milioni di dosi di vaccino, tenendo conto della doppia somministrazione necessaria per l’immunità.
Ma se si sommano le 8.794 milioni di dosi garantite da Pfizer (a pieno ritmo) nel primo trimestre con le 1,3milioni di Moderna, si ottiene una cifra di circa 10 milioni di dosi di vaccino anti Covid attualmente disponibili. A questo punto mancherebbero altre 3 milioni di dosi all’appello.
Inoltre, Se il rallentamento nell’arrivo delle dosi dovesse prolungarsi ulteriormente i tempi si dilaterebbero ancor di più.
L’altro dato che continua a non tornare è quello relativo ai ritmi del piano. Calcolando il ritmo giornaliero delle somministrazioni è possibile registrare per l’Italia una media attuale di circa 60 mila iniezioni al giorno. Trattandosi però di singole somministrazioni, il ritmo tenuto dal governo è ancora troppo basso.
Il ritmo necessario a garantire a tutti i soggetti del primo trimestre una difesa totale sarebbe invece di circa 150/155 mila somministrazioni al giorno per i 70 giorni che mancano al 31 di marzo.
Numero che, ad oggi, continua a essere lontano dalla realtà, e anche dalle dichiarazioni del Ministro della Salute.
Ci auguriamo che le vaccinazioni possano procedere a ritmo sostenuto e che i ritardi nelle consegne dei vaccini vengano colmati. Ci auguriamo anche che il governo faccia di tutto per rispettare le tempistiche annunciate, in maniera trasparente. E speriamo che tutto ciò non rimanga solo una “Speranza”.