Sicilia. Tutti conosciamo ormai i bollettini covid giornalieri. All’interno di questi sono riportati il numero dei tamponi e i nuovi contagi. Ma tra gli altri, vi sono i dati relativi all’andamento di ricoveri e rianimazioni. Quello che sfugge è che i dati comunicati sono il saldo tra gli ingressi e le dimissioni, ma non il numero delle persone che finiscono in ospedale ogni giorno.
I dati dei bollettini covid
Nuovi contagi, guariti, morti, ricoveri, terapie intensive, tamponi. Numeri con i quali abbiamo in qualche modo imparato convivere. Da quasi nove mesi ormai ogni giorno il bollettino del ministero della Salute dà conto della situazione in Sicilia relativa all’andamento della pandemia da Coronavirus. Eppure all’appello mancano due fondamentali dati che potrebbero ben rappresentare la situazione ospedaliera sull’Isola. Quello dei nuovi ingressi per Covid e il tasso di saturazione complessivo dei reparti.
Nel report quotidiano delle 17 viene fornito il numero dei posti letto occupati per Sars-Cov2 negli ospedali siciliani, con il saldo positivo o negativo rispetto al giorno precedente. Il bollettino riporta anche il numero dei guariti e dei morti.
Ma quali sono in realtà i dati degli ingressi in ospedale e nelle terapie intensive?
Ma ci si chiede: quanti sono stati in realtà i nuovi ingressi in ospedale per Covid? Perché è chiaro che in 24 ore tra i dimessi/guariti ci sono persone che potrebbero essere uscite dall’ospedale.
E poi ancora. Quanti sono i nuovi pazienti che si sono aggravati e per i quali si sono rese necessarie le cure in rianimazione?
Basterebbe che ogni ospedale facesse due tabelle e comunicasse alla Regione nuovi ingressi Covid/dimissioni Covid. Stessa cosa da replicare con le terapie intensive. Perché se il saldo dà contezza sulla situazione all’interno degli ospedali, il report sui nuovi ingressi darebbe il grado di aggressività del virus sui nuovi contagiati e un quadro sulla pressione dei pronto soccorso. Ma attualmente questi dati non sono disponibili.
Gli ispettori del Ministero della Salute
Nel frattempo a Catania, città del governatore Musumeci e dell’assessore alla Salute Razza, ieri sono arrivati gli ispettori del ministro della Salute Roberto Speranza per dar via all’ispezione sui posti letto di terapia intensiva in Sicilia, passati dai 588 del 4 novembre a 832. I tre ispettori dovranno chiarire cosa è successo in questi 19 giorni. I 243 posti in più comunicati alla piattaforma ministeriale sono reali o solo sulla carta? La risposta arriverà da una commissione guidata dal medico Maria Grazia Laganà, ex parlamentare. Oggi arriveranno anche a Palermo.