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Quanto valgono i vostri dati personali agli occhi degli Hacker?


CYBER PRIVACY: Moltissimi cittadini spesso sottovalutano ancora questo problema, o meglio non lo conoscono quanto servirebbe per rendersi conto della delicatezza della navigazione in rete.

Secondo gli esperti di cybersicurezza della società russa (Kaspersky), infatti, il 37% dei Millennial ritiene di essere “troppo noioso” per essere oggetto d’interesse dei criminali informatici, ma in generale si tratterebbe di una mancanza di nozioni alquanto grave.

Con il presunto leak dei dati personali di 2,5 milioni di clienti Ho.mobile, ora presumibilmente in vendita sul dark web, molti utenti si saranno chiesti cosa può succedere alle loro informazioni e ai loro account potenzialmente in centinaia di siti. Ma un’altra domanda potrebbe essere: quanto valgono i vostri dati agli occhi degli hacker?

Bastano dai 5 ai 16 euro per i dettagli della carta di credito

La vita reale e quella digitale sono ormai completamente intrecciate e le azioni che ciascun utente compie online hanno un’influenza diretta sul mondo reale.

Uno degli aspetti che subisce maggiormente questa infuenza è la condivisione di informazioni personali, in quanto i dati degli utenti possono essere utilizzati per recare loro dei danni.

I ricercatori Kaspersky hanno indagato su due delle conseguenze più importanti della condivisione di dati personali:

Il doxing, ovvero la pratica di diffusione pubblica di dati online senza il consenso del diretto interessato e la vendita di dati personali nel dark web. Guardando al costo dei dati, si scopre che l’accesso a dati sensibili come le cartelle cliniche o i documenti di identificazione costano meno di una tazza di caffè.

Nonostante la consapevolezza delle persone sui temi legati alla privacy sia in aumento, la maggior parte degli utenti ha ancora solo una comprensione di base del perché sia importante.

Eppure non è così

Ad esempio, il doxing, che in un certo senso è molto simile al cyberbullismo, può colpire qualsiasi utente che decide di esprimere la propria opinione online o che in qualche modo non è conforme agli standard soggettivi di altri utenti.

Il doxing è la pratica per cui un utente condivide le informazioni private di un’altra persona senza il suo consenso con l’obiettivo di metterla in imbarazzo, ferirla o metterla in pericolo. In generale, gli utenti non si aspettano che le informazioni personali possano diventare di dominio pubblico e, anche chi lo immagina, non è consapevole dei danni.

Ma come dimostrato da diversi casi, il doxing può trasformarsi in qualcosa di davvero molto pericoloso ed è in grado di consentire a utenti malintenzionati di hackerare l’account della vittima. Si tratta di un servizio che oggi viene offerto nel dark web.

Per comprendere meglio come le informazioni personali degli utenti possano essere sfruttare se finiscono nelle mani sbagliate, Kaspersky ha analizzato le offerte attive su 10 forum e mercati darknet internazionali.

La ricerca ha dimostrato che l’accesso ai dati personali può costare da un minimo di 42 centesimi di euro per l’acquisto dei dati anagrafici e dipende dal dettaglio e dell’ampiezza dei dati offerti. Alcune informazioni personali tra quelle vendute nel dark web rimangono invariate rispetto a quelle richieste dieci anni fa cosi come sono rimasti invariati i prezzi. Parliamo dei dati delle carte di credito, dell’accesso ai servizi bancari e di pagamento elettronico.

Quindi, quanto costano i nostri dati personali ?

  • Dettagli della carta di credito: da 5 a 16 euro
  • Scansione della patente: da 4 a 21 euro
  • Scansione del passaporto: da 4 a 13 euro
  • Servizi in abbonamento: da 0,40 a 7 euro
  • Dati identificativi (nome completo, codice fiscale, data di nascita, email e numero di cellulare): da 0,40 a 8 euro
  • Selfie con i documenti (passaporto, patente): da 33 a 50 euro
  • Cartelle cliniche: da 0,84 a 25 euro
  • Conto corrente bancario: da 1 a 10% del valore
  • Conto PayPal: da 42 a 418 euro

Sono emersi anche nuovi tipi di dati

Questi includono ad esempio le cartelle cliniche e i selfie con i documenti di identificazione, che costano fino a 33 euro. L’aumento del numero di foto in cui vengono mostrati i documenti e di schemi di attacco che le utilizzano riflette anche un trend nei “cybergood game”.

L’abuso di questi dati comporta conseguenze piuttosto significative, come l’appropriazione dell’identità di altre persone.

Significative sono anche le conseguenze dell’abuso di altri tipi di dati personali. I dati venduti nel dark web possono essere utilizzati per estorsioni, truffe, schemi di phishing e per il furto diretto di denaro. Alcuni tipi di dati, come l’accesso a conti personali o a database di password, possono essere utilizzati in modo abusivo non solo per fini di lucro, ma anche per danni alla reputazione e sociali, tra cui il doxing.


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