Diceva Machiavelli che per riuscire nella vita occorre affidarsi al 50% alla virtù e al 50% alla fortuna. Un fifty-fifty che può essere tranquillamente applicato alla vita universitaria di ogni studente. Perché non è detto che studiare, conoscere ogni virgola dei libri, aver frequentato tutte le lezioni del professore in prima fila, anche quelle cominciate alle 8 del mattino, possa comportare il superamento dell’esame. Perché conta pure subire gli effetti della buona sorte.
Ed anch’io, molti anni fa, quand’ero studente della Facoltà di Scienze Politiche, ebbi il mio personalissimo colpo di fortuna. Esame scritto d’inglese, già tentato un paio di volte ma senza successo. Con l’ansia di dovere accumulare i crediti per non andare a “servire la Patria” anzitempo. Al momento della distribuzione dei test, composto soprattutto da domande a risposta multipla, con tanto di “santino” tra le pagine del dizionario, ecco giungere sul mio posto un foglio con delle “X”, leggermente calcate con la matita, nella maggioranza dei quesiti. Una volta ricevuto, stavo per alzare la mano per segnalare l’anomalia ma, poi, ho pensato bene di evitare di dirlo e di utilizzare quei “consigli”…
Risultato: esame scritto passato e, dopo pochi giorni, anche quello orale. E una materia in meno… Con tanti ringraziamenti ai “piani altissimi“.
Sì, vi starete chiedendo: come mai quel foglio era segnato? Cancellature non tolte a dovere? Chissà… Resta il fatto che senza quel colpo di fortuna, magari avrei dovuto tentare l’esame d’inglese per altre e indefinite volte.
E voi? Avete un “colpo di fortuna” da raccontare? Scrivetelo sui commenti o inviate il vostro post a [email protected].