Andiamo alla scoperta di un luogo incantato in Sicilia, cosi definito “Stonehenge Siciliano”, un misterioso posto nel cuore della Sicilia.
Il perpetuo viaggio alla scoperta della Sicilia offre l’opportunità di esplorare luoghi dall’irresistibile fascino. Tra questi, alcuni sono semplicemente opere della natura stessa. La loro antica origine aggiunge un alone di mistero, poiché custodiscono segreti ancora da svelare. L’Argimusco è un affascinante altopiano situato a breve distanza a nord dell’Etna e merita il soprannome di “Stonehenge siciliano” per le sue caratteristiche. Forse non tutti sono a conoscenza di esso, ma qui si trovano imponenti formazioni rocciose antropomorfe e geomorfe, che ricordano molto quelle del celebre sito inglese.
Questo altopiano si estende tra i monti Nebrodi e i monti Peloritani e occupa territorio nei comuni di Montalbano Elicona, Tripi e Roccella Valdemone. Da tempo si parla dell’opportunità di includerlo tra i siti riconosciuti come Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO. Cerchiamo ora di approfondire ciò che rende questo luogo così unico.
L’altopiano dell’Argimusco: origini e studi dello “Stonehenge Siciliano”
Sull’Altopiano dell’Argimusco si ergono numerosi massi di arenaria quarzosa, modellati in forme suggestive e curiose. Queste pietre presentano contorni sia antropomorfi che zoomorfi, il cui processo di formazione può essere attribuito all’erosione del vento o, forse, a un antico intervento umano. Attualmente manca uno studio sistematico completo del sito, comprensivo di indagini archeologiche e scavi, ma alcuni studiosi della storia locale hanno individuato varie figure nelle forme delle rocce, assegnando loro nomi e identificazioni. Inoltre, sono stati condotti studi di astronomia culturale per esplorare la possibilità di allineamenti astronomici delle rocce, suggerendo una possibile funzione rituale o calendare.
La tradizione popolare collega questi megaliti all’opera di popolazioni preistoriche, forse antichi menhir o dolmen difficilmente riconoscibili. D’altro canto, i geomorfologi e gli archeologi tendono a favoreggiare un’origine completamente naturale, attribuendola principalmente all’erosione eolica. Vicino a queste formazioni rocciose, non sono stati rinvenuti reperti significativi di presenza umana, come ceramica, utensili o ossa. Tuttavia, alcune incisioni e segni sulle pietre suggeriscono un certo grado di attenzione da parte dell’uomo, che potrebbe aver svolto osservazioni celesti e pratiche rituali. Questi rituali potrebbero essere legati ai cicli delle stagioni e ai principali eventi astronomici dell’anno.
In mezzo a questi misteri, una cosa è certa: l’Argimusco, il “Stonehenge siciliano”, attira numerosi curiosi. Gli ulteriori studi potrebbero finalmente gettare luce sull’origine di queste formazioni e sulla loro importanza storica e culturale.
Altre ipotesi sullo Stonehenge Siciliano
Al contrario, secondo alcune opinioni, il parallelo con Stonehenge sarebbe inappropriato, poiché le rocce presenti sull’Argimusco, secondo la maggior parte delle interpretazioni avanzate dagli studiosi sulla loro origine, non dovrebbero essere considerate megaliti. Queste rocce sembrerebbero essere formazioni naturali, scolpite principalmente dall’azione combinata dell’acqua e del vento, con solo una limitata influenza umana, che le avrebbe modificate per scopi ancora in parte oscuri. In altre parole, sembrerebbe che il sito non sia stato creato direttamente dalle generazioni passate, ma sia piuttosto il risultato della madre natura stessa. L’intervento umano, una volta scoperto il sito, avrebbe apportato solo delle modifiche parziali alle rocce al fine di renderle più adatte alle specifiche funzioni desiderate.
Il percorso dell’Altopiano dell’Argimusco, lo Stonehenge Siciliano
Ma quale è il percorso attraverso l’Altopiano dell’Argimusco e cosa lo rende così affascinante? È un luogo caratterizzato da formazioni rocciose che sembrano scolpite da una mente pensante e guidate da una mano esperta. Oltre alle iconiche rappresentazioni come l’Aquila e la Vergine in Preghiera – un profilo di una donna in preghiera che domina un versante – ci sono vari itinerari che si snodano tra queste rocce misteriose.
L’itinerario principale porta a scoprire rocce famose come il Grande Mammut, il Piccolo Mammut, la Cresta del Drago e l’Elefantino. Inoltre, è possibile ammirare il Varco del Leone, uno spazio tra due rocce dove il sole sorge in modo spettacolare in determinati periodi dell’anno.
Su altri sentieri, si incontrano formazioni come la Testa di Serpente, la Rupe Grande e l’Orante, quest’ultima nota anche come Rupe dell’Acqua a causa della presenza di una misteriosa “vasca rettangolare” sulla sua sommità. Infine, dall’alto dell’Argimusco, tra le strane rocce e forme, si può godere di panorami mozzafiato che abbracciano una vasta porzione della Sicilia.