In Italia è arrivato come un fulmine a ciel quasi sereno la morte di Raffaella Carrà. La cantante e showgirl aveva 78 anni. Il suo talento, la sua grinta ed energia non erano solo note nel Bel Paese, ma avevano fatto il giro nel mondo: dalla Spagna fino a tutto il Sud America, ma anche nei paesi anglosassoni.
Addirittura qualche mese fa il sito del The Guardian ha celebrato Raffaella Carrà come l’icona del sesso e della sessualità, con il suo ombelico e suoi vestiti che andavano in contrasto con un’Italia dal sapore democristiano. Mentre in Spagna era da poco uscito un film-celebrazione interamente dedicato alle canzoni e alla carriera dell’interprete di Rumore.
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Il ricordo di Raffaella Carrà
Rileggendo le origine dell’eterno caschetto biondo sbuca anche un legame con la Sicilia. La Carrà, nata a Bologna, infatti aveva la mamma di origine siciliane. Il suo nome era Iris Dellutri ed era nata nel 1923 a Caltanissetta. Per Raffaella Carrà il rapporto materno era fondamentale, tanto da dichiarare di essere cresciuta con la mamma nissena e la nonna. Anche la madre, come la showgirl, è morta a causa di una malattia lunga e dolorosa.
Ancora oscuri sembrano le cause che hanno provocato il decesso di Raffaella Carrà. Da mesi era scomparsa dalla vita pubblica. Questo perché la malattia che l’aveva colpita è stata devastante, come raccontato dallo stesso Japino. Raffaella aveva “una volontà ferrea che fino all’ultimo non l’ha mai abbandonata, facendo si che nulla trapelasse della sua profonda sofferenza. L’ennesimo gesto d’amore verso il suo pubblico e verso coloro che ne hanno condiviso l’affetto, affinché il suo personale calvario non avesse a turbare il luminoso ricordo di lei“.