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Raid punitivo per un commento su Tik Tok: denunciate 4 donne


Attimi di terrore a Catania, nello storico quartiere Sant’Agata in pieno centro città, a causa di un raid punitivo. Le colpevoli dietro questo reato risultano essere 4 donne, con precisione una madre con le sue 3 figlie. 

Sembra infatti che una delle 3 figlie abbia ricevuto da un’altra coetanea, di 39 anni, dei commenti pochi graditi su Tik Tok, piattaforma social in voga. Da quel momento, l’ira della famiglia ha portato le donne al quartiere Sant’Agata per compiere un gesto estremo sull’automobile della ragazza. L’unica colpa della giovane per ora sembra essere quella di aver commentato in malo modo un post su Tik Tok.

Il raid punitivo delle 4 donne

Nel tarda mattinata di ieri, munite con mazze da baseball, le 4 catanesi hanno distrutto l’auto della giovane con veemenza e aggressività. E dopo averle distrutto l’autovettura la famiglia, composta tutta al femminile, ha deciso di scagliare una dozzina di sassi dietro l’abitazione della commentatrice e litigante.

Quest’ultima azione fa presumere che le donne, prima del commento non desiderato, conoscessero bene la persona a cui hanno dedicato questo raid punitivo. Forse i trascorsi tra le due litiganti duravano da settimane.

L’azione violenta è stata interrotta dalle pattuglie del radiomobile. Il tutto è stato possibile grazie ad una telefonata al numero unico d’emergenza 112, così le forze dell’ordine sono immediatamente intervenute sul posto, bloccando le assalitrici ed evitando ben più gravi conseguenze.

I Carabinieri del Nucleo Radiomobile del Comando Provinciale hanno denunciato queste quattro donne catanesi (di 47, 28, 26 e 24 anni), poiché ritenute responsabili di lesioni personali e danneggiamento in concorso.

Inoltre le quattro donne hanno la colpa di non aver seguito le regole sulle norme emanate per il contenimento della diffusione del coronavirus. Mai commento di Tik Tok fu così pericoloso.


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A proposito dell'autore

Mi chiamo Morana Alessandro, classe 2000, palermitano. “non aver paura di sbagliare un calcio di rigore. Non è mica da questi particolari che si giudica un giocatore”