«È andata via la luce, poi sono venuti giù tetto e pavimento». È questo il drammatico e breve racconto di Rosa Carmina, la prima sopravvissuta in seguito all’esplosione che ha devastato il centro di Ravanusa (AG) a causa della rottura di un metanodotto.
La testimonianza della sopravvissuta: “Nessun odore di gas nei giorni scorsi”
L’anziana donna, 80 anni, estratta viva dalle macerie nella notte, è stata intervistata nell’ospedale di Licata dove è stata immediatamente trasportata. «Ero appena tornata a casa, intorno alle 20. All’improvviso la luce è andata via, il tetto e il pavimento sono venuti giù», così ha dichiarato la donna quei drammatici momento, ancora sotto shock per quanto accaduto. Ha anche raccontato di aver urlato ininterrottamente da sotto le macerie, che la ricoprivano totalmente, per richiamare l’intervento dei vigili del fuoco. Ha sentito anche la cognata, Giuseppa Montana, che abitava al piano di sopra, invocare aiuto. Anche la donna è stata fortunatamente recuperata poco dopo, mentre un loro familiare è morto.
La palazzina è crollata a seguito di una esplosione dovuta a una fuga di gas dalla condotta. «Non ho sentito alcun odore di gas nei giorni scorsi», ha precisato Rosa.
Tragedia Ravanusa: gli ultimi aggiornamenti
Il bilancio, finora, è di 4 vittime. 8 ancora i dispersi, tra cui una giovane donna in avanzato stato di gravidanza. Smentita, per fortuna, la presenza di bambini all’interno delle palazzine crollate. I vigili del fuoco, insieme alla Protezione civile e alla Croce Rossa, continuano a lavorare ininterrottamente da ieri sera. Almeno 50 gli sfollati. Sul luogo della tragedia è atteso in mattinata l’arrivo del procuratore capo di Agrigento. La procura ha aperto un’inchiesta per disastro colposo.