Un’accusa pesantissima per almeno 200 accademici britannici. Come rivelano alcune fonti interne al governo britannico citate dall’agenzia Nova, gli indagati sono accusati di aver “involontariamente” aiutato il governo cinese a costruire armi di distruzione di massa. Gli accademici sono sospettati di aver violato le strette leggi concernenti l’esportazione di proprietà intellettuale in aree particolarmente sensibili verso Paesi “ostili”.
Università e armi di distruzione di massa
Se giudicati colpevoli, gli accademici potrebbero essere condannati a scontare sino a dieci anni di reclusione. Il ministero dell’Interno si starebbe preparando a inviare un avviso di indagine (una sorta di avviso di garanzia) a oltre 200 cittadini britannici impiegati in oltre 12 università del Regno Unito.
Le stesse fonti hanno riferito che le tecnologie oggetto di questa “fuga di informazioni” sia legata alla costruzione di veicoli aerei, missili e tecnologie di controllo, che potrebbero essere usate sia per la costruzione di armi di distruzione di massa che per il controllo di dissidenti politici e minoranze etniche, come la popolazione uigura dello Xinjiang.